domenica 17 marzo 2013

SANDRO ANGELUCCI: "LA MORTE ETERNA" ISPIRATA AL SALMO 73



               Sandro Angelucci
LA MORTE ETERNA         (Ispirata al Salmo 73)


  

Non c’è morte, Signore, nella vita:

è quello che m’insegni.

Ma non tutte le morti sono uguali:

c’è chi muore vivendo

e chi, con la vita, onora la morte

c’è chi muore per sempre

e chi, per sempre, non muore

c’è una morte che fa male

e una morte indolore.


E poi c’è il denaro, l’odio, il potere

e un rumore infernale

che sovrasta i silenzi

con cui seminasti l’alba nei cieli.

Ci sono ragioni

che hanno la meglio sulla ragione,

milioni di dollari

che tolgono il pane

e fanno mangiare chi non ha fame.


Ci sono i mercanti, c’è ancora Caino

c’è di nuovo chi scaglia

la pietra sul volto della Tua Maddalena.

C’è il paradosso purtroppo, Signore,

di chi suo malgrado invidia quel fango.

Ma c’è anche un respiro: lungo, profondo

una pace che sale

una morte che nasce e sconfigge la morte

di chi muore in eterno.


Sandro Angelucci 



Segue testo integrale del Salmo n° 73



           SALMO 73  (di Asaf)

Prosperità effimera dei malvagi

        


          Certo, Dio è buono verso

          Israele,

verso quelli che son puri di cuore.

2 Ma quasi inciamparono i miei piedi;

poco mancò che i miei passi non scivolassero

3 Poiché invidiavo i prepotenti,

vedendo la prosperità dei malvagi.

4 Poiché per loro non vi son dolori,

il loro corpo è sano e ben nutrito.

5 Non sono tribolati come gli altri mortali,

né sono colpiti come gli altri uomini.

6 Perciò la superbia li adorna come una collana,

la violenza li avvolge come un manto.

7 Gli occhi escono loro fuori dalle orbite per il grasso;

dal cuor loro traboccano i cattivi pensieri.

8 Sbeffeggiano e malvagiamente progettano d’opprimere;

parlano dall’alto in basso con arroganza.

9 Alzano la loro bocca fino al cielo,

e la loro lingua percorre la terra.

10 Perciò il popolo si volge dalla loro parte,

beve abbondantemente alla loro sorgente,

11 e dice: “Com’è possibile che Dio sappia ogni cosa,

che vi sia conoscenza nell’Altissimo?”

12 Ecco, costoro sono empi:

eppure, tranquilli sempre, essi accrescono le loro ricchezze.

13 Invano dunque ho purificato il mio cuore

e ho lavato le mie mani nell’innocenza!

14 Poiché son colpito ogni giorno

e il mio tormento si rinnova ogni mattina.

15 Se avessi detto: “Parlerò come loro”,

ecco avrei tradito la stirpe dei tuoi figli.

16 Ho voluto riflettere per comprendere questo,

ma la cosa mi è parsa molto ardua, 

17 finché non sono entrato nel santuario di Dio,

e non ho considerato la fine di costoro.

18 Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli,

tu li fai cadere in rovina.

19 Come sono distrutti in un momento,

portati via, consumati in circostanze orribili!

20 Come avviene d’un sogno quand’uno si sveglia,

così tu, Signore, quando li desterai, disprezzerai la loro vana apparenza.

21 Quando il mio cuore era amareggiato

e io mi sentivo trafitto internamente,

22 ero insensato e senza intelligenza;

io ero di fronte a te come una bestia.

23 Ma pure, io resto sempre con te;

tu m’hai preso per la mano destra;

24 mi guiderai con il tuo consiglio

e poi mi accoglierai nella gloria.

25 Chi ho io in cielo fuori di te?

E sulla terra non desidero che te.

26 La mia carne e il mio cuore possono venir meno,

ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno.

27 Poiché, ecco, quelli che s’allontanano da te periranno;

tu distruggi chiunque ti tradisce e ti abbandona.

28 Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio;

io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio,

per raccontare, o Dio, tutte le opere tue.


           

4 commenti:

  1. Note che aprono lo spiraglio da un passato al futuro, i cui lineamenti si smarriscono nell'altro e la sua infinita pienezza. Bravo.

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    1. Gentilissima Signora De Francesco,
      desidero - valendomi del blog dell'amico Nazario - sentitamente ringraziarLa delle convincenti e pregevoli parole che ha voluto spendere a favore della mia lirica. E ciò per una semplicissima ragione: Lei ha saputo sinteticamente evidenziare e cogliere (soprattutto) nei miei versi lo "spiraglio" giusto, quello dal quale s'intravede una morte diversa, che fa da ponte, appunto, tra il passato e il futuro.
      Grazie, dunque, con stima sincera,
      Sandro Angelucci

      p.s.: Venuto a conoscenza del portale on-line che con-dirige, l'ho visitato e mi sono permesso di scriverLe privatamente.

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  2. tradurre e condurre, una parola complessa ed ispirata al Salmo preso come riferimento da Angelucci evidenzia un'apertura verso la dia-logica e non la semplice conduzione mono-logica dell'Io-poetante. Un genere comunque poco frequentato. Matteo

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    1. Ringrazio Matteo - che non ho il piacere di conoscere - per il suo intervento, che mette in luce un aspetto rilevante del mio testo. Mi guardo bene dal dare un giudizio di valore ma posso assicurare che la comunicazione c'è stata: forse, da questa comunione con me stesso ha preso le mosse la conduzione dia-logica dell'io poetante.

      Sandro Angelucci

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