venerdì 10 ottobre 2014

MARIA RIZZI SU "LE ALI DELLA NOTTE" DI SONIA GIOVANNETTI

DA: "ROBERTO MESTRONE SU "LE ALI DELLA NOTTE" DI SONIA...": 




E, incentivata da una simile, poderosa recensione, posto il mio umile commento al libro di Sonia, che mi è rimasto tatuato nell'anima.
Ti ho letto, Sonia mia.... E mi sono resa conto di essere arrivata in tempo. Qualcosa mi diceva che stavo perdendo un libro importante, che mi avrebbe segnata. Innanzitutto tengo a dirti che sulla base della conoscenza, purtroppo non profonda che ho di te, posso asserire che "Le ali della notte" è specchio fedele del tuo essere. Sei in ogni pagina, in ogni rigo, ti 'ho vista' , ti 'ho sentita' ti 'ho vissuta' Le prime note di questo testo - melodia sono già in assoluta sintonia con la mia anima: la casa sul mare, il respiro inarrestabile della risacca,che rende il paesaggio dell'esistenza qualcosa da rispettare e da battezzare quotidianamente in stato di magico surplace. "Uomo libero, amerai sempre il mare / il mare è il tuo specchio / contempli la tua anima nello svolgersi infinito della sua onda..." recitava C. Baudelaire e tu reciti in tono sommesso un canto simile. Un diario del sereno ritrovarti con te stessa, con la libertà che ambivi, con la scrittura, nella casa dinanzi a quell'infinito, miracoloso mistero, che ci rende liberi, almeno in apparenza... Il testo è giocato su un registro pacato e ricco di autentico incanto al tempo stesso. Sui ricordi, malinconici, dolci e nostalgici e sull'invectio, che in virtù di uno stile lento, caldo, avvolgente, oserei dire nord - americano, porge storie autobiografiche e vicende di violenza, follia, solitudine, paura, con la stessa mirabile grazia.
In ogni storia v'è una scelta. Ed è sempre la stessa. Quella di non tradire la sola vita che ci viene concessa svendendola al mercato delle 
pochezze, delle ipocrisie, della miseria interiore. Il tempo, grande protagonista del testo, scandisce i giorni, le occasioni, ma anche i singoli momenti delle vite e chiedi a te stessa e ai lettori di rallentare i ritmi, di provare ad assaporare le piccole felicità con la stessa pigra dolcezza con la quale si mesce e si sorseggia il vino nella coppa. Sul sentiero del tempo hai visto molto, come tanti, hai frequentato la scuola dura dell'esistenza e sei giunta alla soglia della maturità con il dono di una pietas che disarma, induce a riflettere e a mettersi in discussione. L'infanzia di luce e amore, i riti con tuo padre nei campi, celebrando la poesia e la fatica della cultura contadina, le esperienze personali, accennate con raffinata delicatezza, sembrano averti disvelato la chiave d'accesso alla vita, all'arte, all'amore, inteso nell'accezione universale. Leggendoti ho riascoltato gli echi di un libro che convinse il mondo: "E venne chiamata due cuori" , della giornalista americana Marlo Morgan. Dopo aver trascorso tre mesi nella foresta australiana per studiare la vita di una tribù di aborigeni australiani in via d'estinzione, nacque ad altri valori, si accorse di quanto erano più civili gli aborigeni dei suoi compatrioti. Imparò a non legarsi alle cose materiali, a non provare sentimenti negativi, a non competere, a non essere falsa e
prima di abbandonare i suoi amici, venne soprannominata 'due cuori', perché aveva ereditato di diritto anche il loro modo di concepire la vita.
Tu , senza aver attraversato foreste, senza aver preso lezioni, sei la donna che sa sorridere, convincere, stupire con la sua levità e il suo candore.
E quanto lirismo nel tuo dipingere paesaggi, ricordi, persone... Quanta sanità in ogni sogno e in ogni dramma!
Grazie per questa meravigliosa lezione di letteratura e di vita, Sonia... Ora so che le pagine della tua anima devo sfogliarle con pudore. Devo 
stare attenta a non ferirti e ad amarti senza fronzoli.
Sei la donna che ho sempre desiderato essere! Grazie! 


Maria Rizzi 



Alla volta di Leucade 

1 commento:

  1. Ringrazio il Prof. Pardini per aver riproposto il meraviglioso commento di Maria Rizzi al mio libro di narrativa. Non so se sia più l’imbarazzo o il piacere a dominare la mia reazione nel leggere le affettuose parole della cara amica Maria Rizzi. Lei e Roberto Mestrone hanno deciso di farmi proprio rimanere senza fiato. Devo ammettere che ci sono riusciti e ancora fatico a dominare la commozione che si è impadronita di me, dalla lettura delle straordinarie parole che hanno voluto dedicare al mio libro.
    La vicinanza affettuosa che sprigiona dalle parole di Maria Rizzi e la sua profonda lettura critica dei miei racconti, penetrano nel mio cuore e nella mia anima. E vorrei rassicurarla che non ha bisogno di essere altro da quello che è. Anzi, cara Maria, solo se resti quella colta, meravigliosa, sensibile persona che sei e che mostri con ogni tuo atto (ho la fortuna di conoscerti personalmente) e anche con le parole, potrò giovarmi di questa empatia che è per me preziosa. Con gratitudine, ti abbraccio.
    Sonia Giovannetti

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