sabato 19 agosto 2017

GIUSY FRISINA: "MORTE APPARENTE"


Giusy Frisina,
collaboratrice di Lèucade
MORTE APPARENTE 



Eppure  senza  tempo
Ci fu il tempo in cui
Si  poteva morire di terrore
Per un 'auto lanciata sulla folla
Come un  missile impazzito
Alle cinque della sera
Come moriva il torero
Ma senza nessuna colpa
Se non quella
di non voler più pensare
Nemmeno ai conti da pagare
Ma solo camminare per sempre
Come se la Rambla non avesse fine
Nella vaga speranza di raggiungere il mare

Nella Rambla della Canaletas
Fermarsi solo per un secondo - come se ci fosse tempo -
A bere un sorso d'acqua
E una foto ricordo prima di volare -
Se per essere senza tempo
Bisogna morire anche cosi
Per la mania criminale di chi non sa
Che davvero il tempo non esiste
In un apparente  e  infuocato
pomeriggio di agosto
In una salsedine di finta gioia
Nel sogno inestinguibile
Di Barcellona.


Giusy Frisina



4 commenti:

  1. Giusy, con immediatezza e rara sensibilità, ci riporta alla 'guerra' di oggi. Così difficile definirla tale. Si era in guerra... e non aveva senso neanche allora, quando i giovani partivano per combattere contro altri giovani. E morivano, senza capire perchè avevano ucciso i loro coetanei. Erano le guerre volute dagli Stati. Le guerre codificate. Oggi non dovremmo essere in tempo di guerra, ma in realtà viviamo l'assurdo degli innocenti uccisi senza un motivo, in molti, troppi paesi, nei momenti più impensati. Giusy asserisce che:
    "Bisogna morire anche cosi
    Per la mania criminale di chi non sa
    Che davvero il tempo non esiste".
    Che occorre subire, chiudere gli occhi e non capire. Attendere il prossimo attacco, come in una 'guerra destinata a chi non sa", come in una guerra
    di follia, che silenziosamente accettiamo. Ogni guerra è folle. E' chiaro. Ma uccidere gli innocenti per strada, all'improvviso, è vile, più vile di ogni trincea. E' la resa alla pochezza, alla pazzia, alla rabbia senza senso. Siamo tutti in ostaggio di una pazzia che non ha precedenti nella Storia e ci trova nudi, spaventati, succubi di uomini, sottoposti ad altri uomini senza coscienza. Costretti a immaginare che in ogni occasione si potrà finire:
    "Come moriva il torero
    Ma senza nessuna colpa".
    Senza capire il perchè... Con i bambini nel passeggino, nel corso di una vacanza, tra risate e profumo di tapas. Non così. Non si può morire così. Giusy lancia il proprio urlo di sangue, paura, stupore, rabbia e dolore. Io mi unisco a lei e chiedo ancora e sempre: perchè? Perchè gli innocenti? Che senso ha questo nuovo assedio? E dobbiamo avere paura o tenere alta la testa? Io credo che non possiamo abbassarla. Esisteranno altri attacchi, ma la Vita continua, deve continuare. Nessuno può abbassare la testa. La vita è adesso... E' ogni giorno. Nessuno può pensare che 'il tempo non esiste'.... Grazie Giusy. Sei stata tempestiva e sei riuscita a comporre versi. La rabbia non ti ha tolto la creatività. Ti ammiro e sono accanto a te. A testa alta!
    Maria Rizzi

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  2. Grazie, Maria, di esserci sempre con la tua parola incisiva.

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  3. Poesia alta e nobile quella di Giusy Frisina. Una voce poetica, la sua, potente e al tempo stesso colma di dolore e pietà in cui domina la dimensione del tempo dell'umana esistenza, la fragilità del vivere e dei relativi sogni. Non è certo facile riversare in poesia eventi tanto tragici ma Giusy riesce in questa impresa e ne fa un canto d'amore, un resoconto lirico di rara intensità. Complimenti Giusy.
    Carmelo Consoli

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