giovedì 24 agosto 2017

LINO D'AMICO: "ETA' CANUTA"

 Età canuta
 
Lino D'Amico

L’attimo scorre nel guizzo di questa età canuta
e crea diafane geometrie senza spazio
in un caleidoscopio di occulte utopie
che cancellano le orme del mio andare
nel frusciare evanescente di miraggi.

Raccontano di aguzze amarezze,
di abbracci gioiosi, perduti amori,
furtive carezze, meditate rinunce,
emozioni annotate su un calendario ingiallito
appeso alla parete fatua dell’oblio.

Bisbigliano, senza dire, quasi con pudore,
 nel morbido crepuscolo che mi accarezza,
tra luci ed ombre  di mute apparenze,
che prendono forma, poi svaniscono,
improvvise, nel vuoto di irreali fantasie.







1 commento:

  1. Lino si cimenta in una lirica che tende a staccarsi dai suoi canoni e a dare alla saudade un timbro nuovo, vivace, ricco di immagini e di spiragli. La quartina che chiude la lirica è poesia in se stessa. Evoca Prèvert:
    "Bisbigliano, senza dire, quasi con pudore,
    nel morbido crepuscolo che mi accarezza",
    ed è un tributo all'immaginario. Non esistono solo i ricordi, ma anche e soprattutto 'le virtù' delle isole della memoria, che danno senso all'oggi e al domani!
    Poesia originale e intellettualmente superba e incisiva.
    Grazie, Amico mio, e grazie, come sempre, al nostro Nazario.
    Maria Rizzi

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