martedì 12 novembre 2019

LIDIA GUERRIERI: "INEDITI"


 MAESTRALE

Lidia Guerrieri,
collaboratrice di Lèucade

Mi fa compagnia
nell' ora che sfuma alla sera
la tacita presenza del Maestrale;
mano lieve che schiude la finestra
e fresca mi sfiora la fronte.
-E' il tocco di mia madre,
la muta sua incoscienza,
nel ritmo accelerato del respiro
che evapora sottile,
come un volo di stelle
( mia la scelta di avere sui capelli
l'involontaria, ultima carezza)-.
Così mi gonfia il cuore
questo vento leggero,
che va in punta di piedi per le stanze
cercando l'ombra dei giorni perduti.

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Nulla distingue chi scrisse sull'oro
da chi impastò il suo pane con la terra
e disparve nel nulla;
se la nota del verso ci affinò
l'anima e mutò le orme ai nostri passi,
le mani illetterate hanno intagliato
la sapienza sui campi, e mantenuto
l'innocenza del seme e casto il cielo !
Nell'aria era, per loro, la poesia,
gocciolava dagli alberi, e trovava
da sé la via del cuore.
Noi raccogliamo eredità diverse,
ma niente spetta a loro se non quello
che gli addolcì la vita; altro non è
che un guscio vuoto il nome
poi che è perduto questo breve giorno.
Né gloria né rammarico:
all'illustre, all'ignoto,
l'arida bocca colmerà la polvere
poiché l'eternità non è che un brivido,
fuori da questa melma.
Qui,
solo, a volte, l'avverti,
quando guardi l'altezza della notte
e il cuore batte al ritmo delle stelle.



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