martedì 28 gennaio 2020

GIUSY FRISINA: "IL GIORNO DOPO"

Giusy Frisina,
collaboratrice di Lèucade


Poesia tratta da “Profughi per sempre”, dedicata a Sami Modiano, ultimo testimone di Autschwitz nel film di Walter Veltroni “Tutto davanti a questi occhi”.



IL GIORNO DOPO

Voglio ricordare
Il giorno dopo la memoria
Coi riflettori  spenti
E le fiaccole pure
Sul triste giorno di neve e sole -
Sull'interminabile ultimo giorno
Dell'immane fatica di Sami  -
Un sole  più che mai solitario
accompagnava la solitudine immensa
Dell'ultima vittima dell'Olocausto
Dell’ ultima vita sacrificata
Al delirio di notte e nebbia
Quando già ormai perduti i sensi
Lo risvegliava ancora la voce del padre
Giacobbe
Perduto il corpo - ma non l'anima
Nel soffio gelato del vento.

-Tieni duro, Sami, tu ce la devi fare -
Tuo compito è dare testimonianza
Per regalare amore
Agli occhi negli occhi di due fratelli
Divisi per sempre
All'eterno addio di Lucia tua sorella
Finito col dono di lei del tuo pane e del suo -
Tuo compito è fare capire ai ragazzi futuri -
Tu ragazzo che vieni dal confine del nulla -
Che il singolo vale più di una razza inesistente
E sia la preghiera di tutti
Il nostro Shema per ciascuno
Nell'ultimo giorno
E dalla più assurda Shoah
Della dimenticanza
Ancora un miracolo possa salvarci
Il giorno dopo




2 commenti:

  1. Giusy mia, viaggiamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda. Il mio romanzo del 2015 è uscito in questi giorni e tratta questi argomenti, tu con la penna intinta nel dolore e nell'amore narri la Storia di Sami, che ho visto anch'io, piangendo fino a stare male. Sami, di Rodi, che ha visto sterminare il padre e la sorella Birkenau ed è stato salvato dai russi per miracolo. Nella lirica citi la frase che il papà gli ripeteva:'-Tieni duro, Sami, tu ce la devi fare'... e lui dopo aver sofferto tantissimi anni la sindrome del sopravvissuto, negli ultimi undici è divenuto testimone reale per i gruppi di persone che si recano in quei luoghi. E' la guida, che può raccontare di aver visto tutto con i suoi occhi. La poesia è un miracolo di armonia e di messaggi importanti. Tocca tutti i tasti dell'orrore e termina ricordandoci che la storia ha un brutto vizio: ritorna.
    Ti ho presa nelle ossa, nelle fibre, nei capelli, ti ho vissuta così intensamente che ho avuto l'impressione di averti accanto e di annegare nei tuoi occhi di mare. Grazie per questa testimonianza, sono convinta che la poesia e la prosa diventino Cultura quando diventano impegno civile. Ti abbraccio forte!
    Maria Rizzi

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  2. Cara Maria, continuo a pensare che la tua anima sia indissolubilmente legata alla mia. In poche parole riesci a dire tutto e ci incontriamo sempre nelle profondità sottomarine. Ecco perché voglio leggere al più presto il tuo "mare invisibile". So per certo che mi ritroverò lì dentro. Un abbraccio e a presto. Giusy

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