giovedì 23 gennaio 2020

LIDIA GUERRIERI: "CI SFIORA IL CUORE E PASSA"


Lidia Guerrieri,
collaboratrice di Lèucade










Ci sfiora il cuore e passa
l'urlo di chi alla frusta oggi si piega:
poche parole, immagini lontane;
e il mare che rigurgita
pallidi resti sopra estranee rive
ha un odore di lezzo sopportabile
per noi, avvezzi al tanfo dell'orrore .
Muti arano in silenzio
gli aggiogatori di buoi e le arài
più suonano all'orecchio della Furia.
Barbari come un tempo, più di un tempo:
ch' era una volta santo obbligo il fuoco,
dovuta l'acqua e agli erranti la via,
né tanto era diritto all'infelice
ricevere, quanto obbligo il donare
per chi la sorte aveva preferito.
S'è persa fra la polvere dei libri
la pietà di Filemone e Didone;
pure, l'oscura dea
che scienza e laicità hanno seppellito,
sotto altro velo è sorta;
cammina nelle tenebre e ci ascolta,
nuova Erinni, la Storia.

Note

A : Gli aggiogatori di buoi - Riferimento alla figura dei Bouzygai (= aggiogatori di buoi”) alla quale apparteneva anche la sacerdotessa di Atena, all'aratura sacra ed alle arài contro tre categorie di persone: coloro che rifiutavano acqua e fuoco ai bisognosi; b-coloro che non indicavano la via a chi si era perduto; c- coloro che lasciavano insepolto un cadavere.Le maledizioni venivano ascoltata dalle Furie che vendicavano le offese di questo genere; basti pensare che la parola Arài, scritta con la maiuscola, e anche uno dei nomi con cui si indicano le Erinni.
Oggi nessuno tremerebbe al pensiero della punizione da parte della Furia, ma la Storia l'ha sostituita e i delitti contro l'Uomo ed il pianeta ci si ritorceranno contro.
B: Filèmone e Bàuci, qui modello di ospitalità, come si evince da “Le Metamorfosi “di Ovidio.
C :Didone: Regina e fondatrice di Cartagine, nel IV libro dell'Eneide offre ospitalità ad Enea ed ai Troiani che, profughi, avevano cercato riposo ed ospitalità sulle coste africane. E' qui simbolo dell'accoglienza di colui che viene dal mare.
D-né tanto era diritto all'infelice
ricevere, quanto obbligo il donare
per chi la sorte aveva preferito.
Si accenna al diverso modo intendere il diritto nella società antica ed in quella odierna. Pur avendo lo stesso concetto di base, ossia che un uomo, in quanto tale, non può essere trattato in maniera disumana, è diversa l'angolazione : per noi oggi ognuno ha il diritto di essere aiutato in quanto uomo, per gli antichi ognuno ha il dovere di aiutare per lo stesso motivo. Un esempio: il naufrago che tende la mano per la mentalità antica non ha il diritto di chiedere che qualcuno da riva gli tenda la sua per tirarlo fuori dall'acqua, ma è quello sulla riva che ha il dovere di porgergli la propria. Può sembrare la stessa cosa, perché a volte il risultato è il medesimo, ma non lo è. Se, per esempio quello sulla riva non ha il DOVERE di aiutare, quello in acqua può tendere tutte le mani che vuole....





2 commenti:

  1. "Barbari come un tempo, più di un tempo:
    ch' era una volta santo obbligo il fuoco,
    dovuta l'acqua e agli erranti la via,
    né tanto era diritto all'infelice
    ricevere, quanto obbligo il donare
    per chi la sorte aveva preferito.".

    Basterebbero i versi citati per volgere un plauso a Lidia Guerrieri."Barbari": magari come un tempo - aggiungerei -
    dacché la vera barbarie è quella che stiamo vivendo in questo nostro tempo: "oggi ognuno ha il diritto di essere aiutato in quanto uomo, per gli antichi ognuno ha il dovere di aiutare per lo stesso motivo" (si legge in nota).
    Il risultato è il medesimo ma ciò non vuol dire nulla: diversi, completamente opposti sono i mezzi e nondimeno i fini.
    Ma "cammina nelle tenebre e ci ascolta,
    nuova Erinni, la Storia.".

    Sandro Angelucci

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  2. Due Amici che non finiscono di stupirmi per la profondità del loro pensiero. Lidia ha tessuto un autentico ricamo e il termine sembra il meno appropriato visto il contenuto della poesia, ma il suo stile merita di essere sublimato, perchè è sublime, immaginifico, melodioso, legato al metro classico, eppure moderno, ispiratissimo. Gli argomenti trattati, come sottolinea Sandro, sono attuali e sconvolgenti. Lidia fa riferimento alla Storia in più occasioni e asserisce:
    "S'è persa fra la polvere dei libri
    la pietà di Filemone e Didone;"
    e nella chiusa:
    "nuova Erinni, la Storia."
    affrescando esattamente il tempo che viviamo, dimostrando che si è in caduta libera, senza la barbarie del passato, con l'aggravante della volontà di essere barbari e di recidivare nell'iniquità.
    Un testo didattico, che con straordinaria originalità, ci mette di fronte alla pochezza dell'oggi. E nessuno può dirsi salvo fin quando sussiste l'indifferenza, ovvero il male più grande di questo secolo.
    Grazie, amica mia e un abbraccio grande.
    Maria Rizzi

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