martedì 17 maggio 2022

FRANCO CAMPEGIANI: "IL DISINCANTO NELLA POESIA DI ANTONIO SPAGNUOLO"


Il disincantamento nella poesia di Antonio Spagnuolo

Newsletter di BombaCarta dedicata al noto autore napoletano

 

Da sempre la poesia di Antonio Spagnuolo si muove nello scenario  ribollente dell'es, con una scrittura incandescente di immagini e meccanismi associativi mentali aggrumati intorno al nucleo tematico di un eros perennemente travolto da thanatos nel piano esistenziale. La "perdita", la "sottrazione", la "sconfitta": questo il centro focale di una poetica che nasce nel segno del clamoroso sfacelo dell'essere, in una scrittura ricca di metafore che alludono a un crollo, a un declino, a una fragorosa débacle. Poesia del disastro inevitabile, del fallimento di ogni promessa o speranza, del naufragio nel negativo di ogni positività. Non c'è via di scampo: il tarlo che da sempre corrode l'amore, il bene, la dolcezza, ed ogni altro valore positivo, fattosi oggi più aggressivo che mai, non sarà mai sazio. Una dissoluzione sistematica, una disfatta infinita. Questa l'aria che si respira nella pagina tenerissima, ma crudamente realistica di Antonio Spagnuolo.

L'ampio florilegio di poesie che BombaCarta ha voluto pubblicare in omaggio al celebre autore, pone in evidenza tutti gli ingredienti di questo disincantamento, di questa voce sospesa in un’imprecisata area di confine fra realtà e dimensione onirica, in pieno chiaroscuro, dove niente è decidibile e tutto resta in balia delle possibilità. Nella Newsletter n°72 del dicembre 2019, BombaCarta, noto e vivacissimo gruppo culturale, ha voluto così dare in pasto ai suoi partecipi lettori il canto disilluso di questo geniale autore, immerso nel sadico tradimento di ogni aspettativa, nella tragica trasformazione della luce nelle tenebre, nell'amarissima conclusione dell'eterno duello-abbraccio stritolante tra il Bene ed il Male. Una poetica a tinte livide, psicoanalitiche, freudiane, con l'addensarsi all'orizzonte di foschie abissali insondabili nell'atto di fagocitare le dolcissime, struggenti promesse in primo piano. Il tutto in uno stile in bilico tra scrittura classica e modernità.

L'antologia poetica, tratta da sillogi di successo dell'autore - da Poesie 1974 a Rapinando alfabeti (2001); da Canzoniere dell'assenza (2018) a Istanti o frenesie (2018); da Polveri nell'ombra (2019) fino ad alcuni recenti Inediti - testimonia l'evoluzione del noto poeta, giunto gradatamente, da uno sperimentalismo ermetico iniziale (famoso il suo Fogli dal calendario del 1984) verso forme liriche più discorsive. Nettamente svincolato dalla rigida metrica e dalla rima a tutti i costi, quello di Spagnuolo resta tuttavia un verso che conserva un'impronta musicale di fondo, sostanzialmente legata all'endecasillabo e refrattaria ad ogni tentazione di tipo prosastico. Nucleo tematico centrale, quello amoroso, appunto, nei suoi due volti avvinti e contrapposti di Eros e Thanatos, in una battaglia, come s'è detto, dall'esito scontato. L'amore considerato nella sua fase magico-idilliaca assurdamente contraddetta dalle velenose sottrazioni elargite a piene mani dalla vita.

Questo stampo nerudiano, passionale, di ascendenze orfico-saffiche, affiora principalmente negli ultimi volumi di Spagnuolo, in particolare in Canzoniere dell'assenza (Kairòs 2018), ispirato dai ricordi della moglie Elena, deceduta improvvisamente circa due lustri or sono. La Lettera in versi, aperta da un succoso editoriale di Rosa Elisa Giangoia che ripercorre le tappe storiche della poesia d'amore, prosegue con un profilo biobibliografico  dell'autore, seguito dalla nutrita antologia poetica di cui si è parlato, quindi da un'intervista con l'autore, condotta da Liliana Porro Andriuoli, e infine da una selezionata antologia critica, dove spiccano i nomi di Domenico Rea, Mario Pomilio, Plinio Perilli, Gian Battista Nazzaro, Carlangelo Mauro, Enzo Rega, Dante Maffia, Carlo Di Lieto, Lorenzo Spurio, Ugo Piscopo, Silvio Perrella. Conclude il tutto una coppia di significative recensioni  a firma di Liliana Porro Andriuoli e di Elio Andriuoli.

 

                                                                Franco Campegiani  

 

 

 

1 commento:

  1. Superba la disamina di Franco Campegiani della poetica del grandissimo Antonio Spagnuolo. L'esegeta fa riferimento, in particolare, alla Raccolta BombaCarta, che è caratterizzata dal disincanto, ovvero dall'attributo dominante della saggezza..Il Poeta napoletano, secondo il nostro illustre recensore si riferisce " Alla "perdita", la "sottrazione", la "sconfitta": questo il centro focale di una poetica che nasce nel segno del clamoroso sfacelo dell'essere, in una scrittura ricca di metafore che alludono a un crollo, a un declino, a una fragorosa débacle", quindi all'impossibilità di vivere ciò che scriviamo e di scrivere con entusiasmo ciò che viviamo. Si allude al mondo dell'Arte e non solo, all'oraziano: nil admirari, cioè la convinzione immediata, sincera e sicura della vanità di tutte le magnificenze del mondo. Campegiani aggiunge sapientemente che "Questo stampo nerudiano, passionale, di ascendenze orfico-saffiche, affiora principalmente negli ultimi volumi di Spagnuolo, in particolare in Canzoniere dell'assenza ". Due grandi voci a confronto non possono che illuminare, creare vortici di coinvolgimento, indurre a profonde riflessioni. Li ringrazio e abbraccio forte entrambi.

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