lunedì 4 luglio 2022

RAFFAELE PIAZZA LEGGE: "LAMODECA" DI TOMMASO TOMMASI


 

Tommaso Tommasi

 

LAMODECA

Lettere d’amore, Lettere ai genitori,

Racconti, Memorie, Poesie

 

Recensione di Raffaele Piazza

 

Lamodeca, che per la sua struttura complessa e composita potrebbe essere considerato un ipertesto, è scandito in cinque sezioni: Capitolo uno Agenda Rosa (Lettere a Silvy), Capitolo due Agenda Grigio/Verde (Il soldato) Capitolo tre Agenda Gialla (Racconti), Capitolo quattro Agenda Blu (Reporter), Capitolo cinque Agenda Viola (Sogno e poesia).

In un panorama di libri monotematici affascina e avvince quest’opera nella quale l’autore si cimenta con successo in vari generi letterari e ogni prova è sottesa al comune denominatore della chiarezza e della luminosità leggera delle scritture.

Il volume presenta una prefazione di Enzo Concardi esauriente, centrata e ricca di acribia. Come scrive il prefatore il titolo di questa pubblicazione, Lomodeca, è frutto della fantasia dell’autore: inutile quindi cercare il significato in un qualsiasi dizionario della lingua italiana, non esiste. L’opera, nel suo insieme, sembra richiamare quella tendenza di una parte della letteratura italiana dei primi anni del Novecento, nota come Frammentismo, ovvero un gusto della scrittura che si avvale di un mosaico di frammenti, episodi, immagini, brevi avvenimenti slegati tra loro.

Nelle lettere a Silvy lo scrittore vive in una dimensione che si potrebbe definire estatica l’amore per la sua amata che si delinea nella sua presenza – assenza e nelle lettere sono inserite anche poesie: «Ti amo così, / nel silenzio / Ti amo così, / al buio. / Ti amo così, / e mi basta per vivere, / anche se tu non sei qui. / Ti amo così, / ma ti aspetto / Ti amo».

In una lettera scrive Tommasi, sfiorando una tematica ontologica: «…il pensiero di te, Silvy, mi tiene ancora in vita. Io sono in te, tu sei per me. Le nostre vite si sono armai intrecciate in un nodo indissolubile. Eppure manca qualcosa per essere completamente felici».

Se la dimensione dell’amore ricambiato è la prima sorgente di felicità si avverte nel rivolgersi all’amata una forma di paura della felicità stessa e aggiunge il Nostro che i sensi hanno dunque una fonte fondamentale non solo nel piacere ma soprattutto nella felicità come ha scritto il filosofo che ha detto che niente è nell’intelletto che non sia stato filtrato dai sensi.

In Agenda Grigio/Verde (Il soldato) ritroviamo delle lettere dell’autore indirizzate ai genitori presumibilmente dal luogo del servizio militare. In queste missive vengono toccati temi della quotidianità come l’assistere ad una partita di calcio con un amico e poi organizzare una cena insieme e anche in queste lettere predomina un’atmosfera di gioia, di stupore nell’apprezzare anche le cose elementari della vita.

In Agenda Gialla si assiste a un variare del registro espressivo da realistico a vagamente visionario e surreale: «Mentre i bambini mostrano piccoli animali imbalsamati, gli adulti corrono con il camice aperte sul petto e solo qualcuno trova il tempo per cantare negli angoli delle strade. Una strana febbre occupa le ore, quasi momenti di follia: il segno della sveglia scatena immagini di delirio come picconi che battono la terra».

In Agenda Blu (Reporter) la scrittura si fa introspettiva, riflessiva e di matrice vagamente filosofica nella sua vaghezza: «Al centro commerciale ho scoperto che la bambola non è più un giocattolo. Tutto questo significa che i canoni della bellezza sono transitori e soggettivi e che una bambola è sempre una bambola, non è un gioiello ma qualcosa d’altro che venga riposto in cassaforte perché di valore inestimabile. Essa servirà sempre per giocare».

In Agenda Rosa l’atmosfera diviene eterea nell’alternarsi di frammenti concernenti i sogni e di poesie: «Sogno: Si aggirava nei camerini di un teatro una ragazzina esile, bellissima, con un vestitino corto che la faceva somigliare auna farfalla». Da notare che nei frammenti dei sogni come in tutti i testi dell’opera si respira un’atmosfera di rêverie, di sogno ad occhi aperti quando la capacità di stupirsi si fa esercizio di conoscenza.

Raffaele Piazza

 

 

 

Tommaso Tommasi, Lamodeca, prefazione di Enzo Concardi, Guido Miano Editore, Milano 2022, pp. 96, isbn 978-88-31497-87-9.

 

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