giovedì 16 gennaio 2025

Patrizia Stefanelli :" Apeiron "



                                                              Ápeiron

 

 Mi è capitato molte volte di ripensare a questa frase: "Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus", chiedendomi il suo senso. Letteralmente vuol dire: “La rosa primigenia esiste solo nel nome, possediamo soltanto nudi nomi”. Umberto Eco chiude così  il suo capolavoro di linguistica, Il nome della rosa. Tutto finisce nell’impermanenza della vita e dunque  come dire delle cose quando queste hanno perduto il senso dell’esistere e di esse non resta che il nome? Finisce il tempo mai esistito davvero, la convenzione che ci fa dire adesso un eterno divenire? Anche il ricordo è presente che cambia, mai uguale a se stesso, come  la storia, secondo il punto di vista. Tra la vita e il vissuto c’è la poesia, la parola che ci suona il corpo, che ci fa vibrare l’essere, che sorprende nello slancio a dare il nome a un frammento vissuto, fotogramma emotivo che dilata lo spazio interiore fino all’ultimo orizzonte e si attualizza nella nostra mente. «L’essere per me è l’essere della significanza»,  scriveva Lacan, e dunque con l’arte della parola ci illudiamo e proviamo a dare un significato alle nostre verità inconsce. Nel percorso che resta da fare, sul binario che tende  all’infinito inganno, urge togliere il superfluo, salvare il tempo concesso all’essenza. Non è facile tendere all’epifania di un verso, lasciarsi andare a quello che preme per inserirsi tra i silenzi in sosta.  Un prima e un poi non esistono nel concepimento di una visione totalizzante, nella dimensione intera dell’arte che permette realtà e illusione, ragione e follia, così come l’amore più grande può fare.  

La parola ci smuove portandoci a considerare il noi  oltre l’io mutevole, ego-sensibile ed ego-sostenibile, verso la logica dell’illogico e il mistero di una poesia che tenti di rendere comprensibile l’incomprensibile, in un percorso di piena libertà: linguaggio che non spieghi, che non descriva ma riveli ciò che il pensiero nasconde.


Patrizia Stefanelli



 

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