lunedì 5 maggio 2014

N. DI STEFANO BUSA': "LA POESIA COME FORZA MAIEUTICA"

LA POESIA NON E’ SOLO ATTO CREATIVO IN SE’, 
E’ FORZA MAIEUTICA CHE RIVOLUZIONA LA STORIA


di Ninnj Di Stefano Busà

Bisogna tener presente innanzitutto che Poesia non è soltanto atto creativo in sé, ma possiede una forte aderenza ad includere il trascendente, l’infinito mistero che la protegge e la esprime. Essa si realizza entro i termini trasfigurativi di una forza maieutica, che deve, di sua necessità, anche riflettere il mondo e la sua oggettiva natura perturbatrice: fa riferimento dunque alla creatività reale, valida nel tempo come correlativo oggettivo della sua storia e del suo compimento.
In altri termini, la Poesia ha davanti a sè due obiettivi: inventare il nuovo  o  rimodellarsi attraverso una formula di modificazione dei suo canoni.
L’itinerario della comunicazione poetica è spesso tortuoso, labirintico e si insinua tra universi di cultura che in qualche misura confliggono tra loro e vengono coinvolti all’interno del fatto creativo come deterrente.
Si può immaginare di avere un cannocchiale a due lenti: chi guarda e chi è guardato finiscono per configurarsi entrambi lo stesso soggetto e proiettare la loro visione al di là del contingente ritrovando la stessa immagine reale da entrambe le parti.
In altri termini, la Poesia deve essere non soltanto espressione, ma anche comunicazione, o come osserva Wladimir Holan nel suo poemetto: “Una notte con Amleto”, un dono.
La Poesia finisce con l’essere lo specchio della realtà nel tempo.
Si finisce con l’essere moderni senza saperlo e senza volerlo, perché la poesia si adegua al tempo sincronico, risiede in esso, se ne fa interprete. Ogni artificio o arbitrio volti alla Poesia, soprattutto se tecnicamente studiati a tavolino, finiscono per essere una forzatura, un’assurda pretesa di novità, perché se ne compromette chiarezza e spontaneità (ricordiamo: l’arte ponte tra individuo e individuo di M. Proust).
Allora, non basta esprimere: è necessario saper comunicare, come altresì è necessaria l’adeguazione espressiva del poeta agli schemi mentali (categorie), ai simboli che ne rappresentano i modelli e le sollecitazioni.
La poesia è forma nella quale si coagulano i contenuti che scaturiscono dal rapporto tra noi e le cose.
L’atto creativo deve passare attraverso un processo che implichi una fase di filtrazione catartica dell’elemento emotivo che l’ha generato.
E allora diciamo che  deve raggiungere la trasfigurazione artistica, senza mai eludere l’esigenza della comunicazione ad altri.
Si configura così quella sintesi a priori che la istruisce e la determina, come del resto accade in altre discipline: nella scienza e nella filosofia.
La Poesia potrà così testimoniare, non solo esprimere sensazioni e suggestioni, perché pur all’interno di un’esigenza di purezza, potrà realizzare un sistema di trasmissione di dati emozionali, che ne colgano i referenti dell’umanità, della società e della storia, al di là dell’atto creativo in sé.
Il prodotto siffatto potrà dunque sostenersi da sé, in virtù della sua inventiva originaria, fondata su moduli irripetibili, che rifuggono da luoghi comuni, dai decorativismi, dagli sfoghi privatistici individuali.
La Poesia è sorretta da taluni valori che ne determinano la rivelazione categoriale, che è traccia ed essenza di essa, non deformazione o mistificazione.
Una siffatta visione si regge, pertanto, sulla libera autodisciplina del poeta, capace d’intuire nella profondità del proprio sistema ontologico, le categorie universali e universalizzanti su cui si determina l’arte della parola, rigettando quelle mostruose corruzioni arbitrarie, quei soggettivismi alogici, pretestuosi, anarcoidi di un reale-irreale trasfigurativo, nel quale la fantasia si perde, in figure astratte, inquinate da <non sense> destinato quest’ultimo quasi sempre a sfociare in un labirintismo o libertarismo estetico aberrante, che ama autodefinirsi “sperimentalistico” senza mai raggiungere nessuna singolare peculiarità.


11 commenti:

  1. Eccellente testo esegetico sulla Poesia. Una descrizione preziosa e dettagliata di quanto avviene o si presume debba avvenire in un testo lirico.
    Complimenti vivissimi alla Prof. Ninnj Di Stefano Busà che ci consegna, della materia trattata, quasi sempre lectio magistralis. E' stata la mia insegnante di poetica, le sono riconoscente di avermi edotta sui criteri che necessitano in quest'arte e di avermi fatto scrivere qualche testo discreto.Grazie.Prof. la ricordo con molta e sincera stima e riconoscenza.

    Lidia Mastroianni

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  2. Ben detto, Ninnj. Concordo con te nel ricondurre l'atto poetico ad una comunicazione fra orizzontalità e verticalità, anziché ad una conversazione tutta schiacciata nel piano orizzontale. E' uno squallido luogo comune ritenere che l'opera poetica sia il frutto esclusivo del tempo, anziché di uno spirito che vive nel tempo. Il poeta e la poesia vanno senza alcun dubbio contestualizzati nel quadro storico-sociale, con l'avvertenza tuttavia che le loro parole provengono dall'ignoto, o dall'oltre: da quella Musa (come si diceva un tempo), o da quell'Archetipo, che è solo apparentemente distante dal mondo, mentre in realtà è ansioso di deflagrare nel mondo, contaminandosi con la cultura del tempo per poterla scuotere e rinnovare nel profondo. Hai ragione nel dire che "la poesia finisce con l'essere lo specchio della realtà del tempo", e che il poeta "finisce con l'essere moderno senza volerlo o saperlo". Colui che cerca volutamente di essere moderno, puntando il proprio sguardo unicamente nell'orizzontalità del piano storico-sociale, non può che finire nel pantano delle banalità più sciocche, vanitose ed ingloriose.
    Franco Campegiani

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  3. Come si può non essere totalmente d'accordo con quanto afferma la Prof.ssa Ninnj Di stefano Busà con questo suo incisivo, illuminante saggio sulla poesia. Ne sono rimasto talmente coinvolto e partecipe che ne ho fatta una copia da inserire negli altri suoi pensieri (non solo di poesia) e a quelli del Prof. Pardini. Pur avendo alle spalle 40 anni e più di fare poesia, leggere pensieri come questo è sempre un accrescimento, non solo culturale, non indifferente. Ogni poeta, scrittore e/o artista in genere compone le proprie opere non solo per se stesso ma soprattutto, credo, per i suoi simili e non certo per il plauso ma per quella inelubile necessità di comunicare con questi; quindi è necessità perentoria farsi capire, farsi comprendere, rendere la propria opera immediatamente intellegibile. Grazie Pro/ssa per questo eccellente pensiero sulla poesia e grazie anche al Prof. Pardini che ci ha consentito di leggerlo. Pasqualino Cinnirella

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    1. Gentilissimo Pasquale Cinnirella, desidero ringraziarLa vivamente per i suoi giudizi elogiativi. M'interesso di poesia da quando avevo 13 anni. La Poesia è la seconda mia vita. se è vero che ognuno riavrà una parte nella reincarnazione, io sarò poeta Ogni tanto ricevo un elogio particolarmente gradito (come il suo ad es. che mi riscalda l'anima e per me vale più di un riconoscimento). Le sono grata, e ringrazio con lo stesso entusiasmo Franco Campegiani che mi rinnova sempre gli elogi per il mio modello di pensiero e di scrittura. Vi abbraccio.

      Ninnj Di Stefano Busà

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    2. Gent/ma Signora Busà la Sua attenzione nei miei confronti mi lisinga non poco; ho espresso solo il mio modesto pensiero su quanto con autorevolezza e profondità Lei ha scritto riguardo la poesia. Tale mio pensiero è scritto più ampiamente su questo blog nella pagina che magnanimamente il Prof. Pardini ad aprile mi ha consesso. Ho cercato invano di contattarla da tempo per esprimerle il mio copioso plauso alle sue poesie E' ALTRO IL SENSO e TUTTO NEL BREVE ATTIMO. Se ricoderà l'ho incontrata a Piano di Sorrento al concorso Penisola Sorrentina 2004. Aspiro un dialogo con Lei. P. Cinnirella

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    3. Gent.mo Sig. Cinnirella ecco la mia e.mail personale per potermi contattare: ninnj.distefano@teletu.it
      Con i più cordiasli saluti.
      Ninnj Di Stefano Busà

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  4. ALDO SESSA

    Ho letto con molto interesse la sua ultima esegesi sulla Poesia. Che dirLe?
    La considero una vera lectio magistralis. La sua autorevolezza nel proporre alla poesia finalità storiche mi conforta e spero venga accolta da molti altri la Sua eccezionale categoria lirica che supera di gran lunga quella di molti.
    Ho letto di recente la Sua: "Traiettoria del vento", prefata da Davide Rondoni che mi ha trasmesso vibrazioni ed emozioni intense. Complimenti e saluti.

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    1. Grazie, Sig, Sessa, Le sono grata del Suo giudizio. Con vive cordialità ringrazio.
      Ninnj Di Stefano Busà

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  5. Concordare con quanto sostiene Ninnj Di Stefano Busà sulla poesia è il minimo che si possa fare. Voglio dire che non c'è punto della sua disamina che non rispetti l'essenza stessa del fare poetico. E mi piace elencarne alcuni:
    - La poesia non è solo atto creativo ma infinito mistero che la protegge e la esprime;
    - La poesia finisce con l'essere lo specchio della realtà nel tempo... si adegua al tempo sincronico;
    - La poesia è forma nella quale si coagulano i contenuti;
    - La poesia non solo esprime suggestioni ma testimonia.
    Senza mai dimenticare che "una siffatta visione si regge, pertanto, sulla libera autodisciplina del poeta, capace d’intuire nella profondità del proprio sistema ontologico, le categorie universali e universalizzanti su cui si determina l’arte della parola, rigettando quelle mostruose corruzioni arbitrarie, quei soggettivismi alogici, pretestuosi, anarcoidi di un reale-irreale trasfigurativo, nel quale la fantasia si perde, in figure astratte, inquinate da destinato quest’ultimo quasi sempre a sfociare in un labirintismo o libertarismo estetico aberrante...".
    Cos'altro aggiungere. E' stato detto tutto, tutto quello che possiamo dire sulla Poesia. Grazie Ninnj.

    Sandro Angelucci

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  6. Errata corrige: mi scuso ma nel copia-incolla della citazione finale c'è un refuso:
    dopo "inquinate da" va inserito "< non sense >"

    Sandro Angelucci

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  7. é uno scritto interessante quello della nota scrittrice Ninnj Di Stefano Busà
    che merita appieno un dibattito. Ogni suo scritto è una testimonianza di fede nel valore dell'individuo come soggetto , andrebbe esaminato pezzo per pezzo e inserito in un'esegesi letteraria a più ampio raggio d'azione. Con i miei complimenti più vivi e sinceri.
    Federico Robbiati

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