Lorena Turri collaboratrice di Lèucade |
Sulla pessima musica nei supermercati...
Quando entriamo in un negozio o in un
supermercato, noi entriamo in un luogo appositamente studiato per farci
acquistare e spendere il più possibile. A questo scopo hanno concorso esperti
di vari settori, come il marketing, la psicologia, la logistica, ecc. Perciò
sono stati ideati dei "trucchi". Tra questi anche “il sottofondo
musicale” il quale dovrebbe creare uno stato di benessere per cui diventi
piacevole trascorrere tempo all'interno del negozio. E più tempo trascorriamo
dentro, più le probabilità d’acquisto aumentano.
Ho notato che in negozi molto chic e lussuosi, la
musica è sempre di alta qualità, mentre negli ipermercati o grandi magazzini,
dozzinale. Perché diverso è il pubblico. Più raro e abbiente nei primi, di
massa nei secondi. L'arte qui non c'entra, è tutta un'altra storia.
Però, perché, mi chiedo, disprezzare tanto la
musica di cassetta, le canzonette senza talento, la martellante musica da
discoteca o la canzone più in voga?
Vorrei a tal proposito citare Proust, di cui, tra
pochi giorni, esattamente il 10 luglio, ricorrerà la nascita, e lasciare aperta
ogni considerazione.
ELOGIO DELLA CATTIVA MUSICA
(da Les Plaisirs et les Jours)
La traduzione è di MARIOLINA BONGIOVANNI BERTINI
ed è tratta dal volume:
Marcel Proust
I PIACERI E I GIORNI
A cura di Mariolina Bongiovanni Bertini
Note e commento di Luzius Keller
Bollati Boringhieri
"Detestate la cattiva musica, non
disprezzatela. Dal momento che la si suona e la si canta ben di più, e ben più
appassionatamente, di quella buona, ben di più di quella buona si è riempita a
poco a poco del sogno e delle lacrime degli uomini.
Consideratela per questo degna di venerazione.
Il suo posto, nullo nella storia dell'arte, è
immenso nella storia sentimentale della società. Il rispetto, non dico l'amore,
per la cattiva musica non è soltanto una forma di quel che si potrebbe chiamare
la carità del buon gusto o il suo scetticismo, è anche la coscienza del ruolo
sociale della musica. Quante melodie, di nessun pregio agli occhi di un
artista, fan parte della schiera dei confidenti scelti dai giovanotti
sentimentali e dalle innamorate!
Quanti "Anelli d'oro", di "Ah!
resta a lungo addormentata", le cui pagine vengono sfogliate ogni sera,
tremando, da mani giustamente celebri, bagnate dagli occhi più belli del mondo
con lacrime di cui il più puro maestro invidierebbe il malinconico e voluttuoso
tributo - confidenti ingegnose ed ispirate che nobilitano il dolore ed esaltano
il sogno e che, in cambio del segreto ardente che viene loro confidato offrono
l'illusione inebriante della bellezza!
Come il popolo, la borghesia, l'esercito, la
nobiltà, hanno gli stessi postini, portatori del lutto che li colpisce o della
felicità che colma i loro cuori, così hanno gli stessi messaggeri d'amore, gli
stessi confessori prediletti.
Sono i cattivi musicisti.
Un certo ritornello insopportabile, che ogni
orecchio ben nato e ben educato rifiuta all'istante di ascoltare, ha accolto in
sé il tesoro di migliaia di anime, conserva il segreto di migliaia di vite, di
cui fu la viva l'ispirazione, la consolazione sempre pronta, sempre aperta sul
leggio del pianoforte, la grazia sognante e l'ideale. Certi arpeggi, una certa
"ripresa" han fatto risuonare nell'anima di più di un innamorato o di
un sognatore le armonie del paradiso o la voce stessa dell'amata. Uno spartito
di mediocri romanze, consumato per aver troppo servito, deve commuoverci come
un cimitero o come un villaggio. Che importa che le case non abbiano stile, che
le tombe scompaiano sotto le iscrizioni e gli ornamenti di cattivo gusto.
Da questa polvere può levarsi in volo, davanti ad
una immaginazione abbastanza benevola e rispettosa da mettere a tacere un
attimo la sua alterigia estetica, lo stormo delle anime recanti nel becco il
sogno ancora verde che faceva loro presentire l'altro mondo, e le induceva a
gioire o a piangere in questo."
Lorena Turri
Nessun commento:
Posta un commento