Conosco bene Anita Menegozzo, e sono
incantata dalle sue doti di Poetessa.
Doti concettualmente e filosoficamente di
altissimo livello.
Le sue sono liriche esistenzialiste, che
nell'approfondire l'umana condizione
evocano poeti come Vallejo, tesi a penetrare e ricreare il dramma
dell'uomo. "Non avra' l 'universo che un solo rimpianto /Il rammarico /di un paradiso perduto".
Anita sembra surrogare la solitudine
attraverso una lunga autosservazione fisica e
mentale, accompagnata da riflessioni
generali sugli atteggiamenti della società nei confronti del corpo.
"C'è un arco teso / dietro ad ogni volo / e
non ci.sara scampo / a questo cielo".
Superbi i versi che commentano il morire, la tendenza dell'uomo a non
indietreggiare dinanzi al tempo nudo. Con tocchi di sublime poesia e di evidente spirito
autobiografico, l'Autrice sferza il senso comune del tempo, mostra la
sua capacità sanguigna e coraggiosa di porsi di fronte agli eventi e di rompere gli
stampi: "Al sacro fra i miei demoni / che attende ch'io ritorni / ci
andrò con i miei sbagli /appesi al petto / superbi
/ come fossero medaglie". Le poesie non hanno uno sviluppo logico o narrativo. Anita propende
per metafore inanellate nel coagulo testuale dei componimenti. Non v'è ermetismo, ma uno stile assolutamente
personale, una perenne reimmersione
negli alvei oscuri dei nostri giorni, percorsi
anche da linfe risorgive. La speranza
si palesa tramata d'immagini magnetiche, di grande evidenza pittorica: "La cera sulle
ali sciolga pure /se il volto è volto al sole".
Anita predilige i versi brevi, si riscontrano
molti quinari e settenari, anche
se il suo poetare è del tutto estraneo alla fissità dello schema metrico. Le sue liriche si
configurano come un picchiare nella sorda pietrificazione
del linguaggio e presentano ricchi tessuti di armonie foniche, semantiche,
sintattiche. Nel panorama attuale Anita si distingue senz'altro come un'Artista con
i sensi ammaestrati per un mondo che pochi percepiscono.
M'inchino al suo talento e la stringo caramente.
ESTINZIONE
Sentiranno la nostra mancanza
l’infinito e le stelle?
Sentiranno l’assenza
del nostro giocoso ed ingenuo baccano
del perpetuo agitarsi insensato che fummo nel mondo ?
quello strepito d’anime perse
danzanti sul palmo del caso?
L 'universo avrà un solo rimpianto.
Il rammarico
di un paradiso sprecato
Struggerà qualcos’altro quel giorno del nostro silenzio?
Tutto ciò che ebbe vana abitudine
di essere simile
al genere umano
ad amarlo perfino
covando con gli occhi
il suo alterno destino
avrà duro a sua volta ascoltarci quel giorno tacere
dalle sfere più alte e più sole del cielo
..............
LA CERA SCIOLGA PURE
Perché le torri
e i campanili sparsi
dagli orizzonti ai mari alle campagne
e quelle meridiane
a puntellare il tempo
se rimane
Che cosa spinge l'uomo
ai primi passi
e tira su le gemme
dalle zolle
e i fuochi chiama
fuori dagli inferni
Così si andra' sciamando
in versi sciolti
come pietrame
dalle catapulte
il cuore oltre la testa
oltre le mura
con la superbia
mista alla paura
che fa contar le stelle
Bambini
quasi eterni
i piedi tutti su
teste riverse
le belle risa
ancora appese ai rami
C è un arco teso
dietro ad ogni volo
e non ci sarà scampo
a questo cielo
La cera sulle ali sciolga pure
se il volto è vòlto al sole
Perché le torri
e i campanili sparsi
dagli orizzonti ai mari alle campagne
e quelle meridiane
a puntellare il tempo
se rimane
Che cosa spinge l'uomo
ai primi passi
e tira su le gemme
dalle zolle
e i fuochi chiama
fuori dagli inferni
Così si andra' sciamando
in versi sciolti
come pietrame
dalle catapulte
il cuore oltre la testa
oltre le mura
con la superbia
mista alla paura
che fa contar le stelle
Bambini
quasi eterni
i piedi tutti su
teste riverse
le belle risa
ancora appese ai rami
C è un arco teso
dietro ad ogni volo
e non ci sarà scampo
a questo cielo
La cera sulle ali sciolga pure
se il volto è vòlto al sole
.........
Ritorneremo infanti fra i delfini
recinti mai se non dagli alti spruzzi
potenti e cristallini
Altrove da tirannica ragione
e dal terrore nero e mai risolto
di nascere soltanto per finire
Nessuno sara zoppo fra le onde
o sarà mai più cieco o sarà sordo
financo partorire sarà un gioco.
Saremo così privi
di rabbia e di dolore
che dimenticheremo di morire.
.....
Quand'anche inerpicassi
ai sette cieli
sfondandone la volta
a mani nude
fin fuori dai confini
a me concessi
Quand'anche
insieme ai folli
ai santi ed ai poeti
spogliassi questo corpo
delle pelli
come si fa la muta
tra le serpi
di più,
fino alle carni
Mi chiedo
se saprei cogliere il nesso
del tutto insospettato
che hanno i giorni
e se saprei serrare ben stretto tra i miei denti
quel filo che ci tenne
e che andò perso
con forza sufficiente
a farci salvi
Al sacro fra i miei demoni
che attende ch'io ritorni
ci andrò con i miei sbagli
appesi al petto
superbi
come fossero medaglie
il calco di ogni sogno
che ho commesso
il palmo teso
e aperto
e gli orizzonti tutti
anche se infranti
che mi hanno dato un senso
fedeli cicatrici
di ogni luogo
fedeli cicatrici
di ogni tempo
Anita Menegozzo
Ritorneremo infanti fra i delfini
recinti mai se non dagli alti spruzzi
potenti e cristallini
Altrove da tirannica ragione
e dal terrore nero e mai risolto
di nascere soltanto per finire
Nessuno sara zoppo fra le onde
o sarà mai più cieco o sarà sordo
financo partorire sarà un gioco.
Saremo così privi
di rabbia e di dolore
che dimenticheremo di morire.
.....
Quand'anche inerpicassi
ai sette cieli
sfondandone la volta
a mani nude
fin fuori dai confini
a me concessi
Quand'anche
insieme ai folli
ai santi ed ai poeti
spogliassi questo corpo
delle pelli
come si fa la muta
tra le serpi
di più,
fino alle carni
Mi chiedo
se saprei cogliere il nesso
del tutto insospettato
che hanno i giorni
e se saprei serrare ben stretto tra i miei denti
quel filo che ci tenne
e che andò perso
con forza sufficiente
a farci salvi
Al sacro fra i miei demoni
che attende ch'io ritorni
ci andrò con i miei sbagli
appesi al petto
superbi
come fossero medaglie
il calco di ogni sogno
che ho commesso
il palmo teso
e aperto
e gli orizzonti tutti
anche se infranti
che mi hanno dato un senso
fedeli cicatrici
di ogni luogo
fedeli cicatrici
di ogni tempo
Anita Menegozzo
Meravigliosa poesia, grazie, mi ci ritrovo molto.Grazie anche a te Maria del bel commento.
RispondiEliminaGiusy