Emanuele
Marcuccio: DIPTHYCHA 3. PoetiKanten
Edizioni. Sesto Fiorentino. Pag. 180. € 15,00
Antologia di grande pregio letterario. Dittici:
incontri fra la poesia di Emanuele Marcuccio e quella dei tanti poeti che hanno avuto
l’onore di rientrare nelle preferenze del direttore d’orchestra. DIPTHYCHA 3 il titolo: un’opera ben
fatta, elegante, per copertina, carta, impaginazione, quarta (che riporta uno
stralcio della autoptica prefazione di Michele Miano). In esergo una
chiarificazione sul genere intrapreso: “In un dittico a due voci il poeta si
apre al prossimo, anch’egli poeta,
scegliendo che ai suoi versi facciano eco quelli di un altro poeta che
trova in qualche modo affine, in cui individua corrispondenze sonore o
emozionali, affinità elettive, corrispondenze di significanti”. Siamo al terzo
volume, e non è detto che in seguito il poeta Marcuccio non trovi l’energia
speculativa e comparativa per altre crestomazie di tale notevole portata.
Glielo auguriamo visti i risultati. Già ebbi a dire antecedentemente,
trattandosi della seconda pubblicazione: “… Condotta
con tattica esplorativa, e con vèrve innovativa, riesce a sorprendere per la
simbiotica dualità dei testi e per gli allunghi critici di valida soluzione
autoptica di Luciano Domenighini, il quale afferma: “ho cercato, commentando,
di privilegiare gli aspetti perifrastico ed ermeneutico rispetto a quello più
strettamente analitico”. Vere explications du texte quelle del critico, e
per affondi di acribia intuitiva e per inarcature d’energia perlustrativa, con
cui riesce a sottolineare i giochi lessico-semantici e stilistici,
puntualizzandone la natura estetica e filologica: un chiaro esempio di stesura
recensiva; di come si deve condurre l’esegesi di una pièce, senza perdersi in
vaghe e rocambolesche locuzioni, o in pleonastiche avventure linguistiche,
stando coi piedi per terra e con l’occhio attento alla parola, ai suoi
meccanismi, agli intrecci allusivi, e ai valori morfosintattici. Un manuale di
accorgimenti tecnici, di applicazioni figurative, e di importanti significanti
metrici. Il tutto garantito dalla inossidabile vis creativa di un poeta, quale
Emanuele Marcuccio, che, facendo da primo attore in questa antologia, affianca,
alternativamente, una sua poesia a quella di ogni Autore della raccolta: … Il
tutto per illustrare la poetica di un manifesto che riunisce attorno a sé
diverse voci, esemplificandone i parenetici intenti propositivi con un titolo
di per sé emblematico: “Manifesto dell’empatismo”, che fa da prodromico
ingresso al libro… Molto ci sarebbe anche da dire sugli altri poeti di questa
particolare Antologia. Della loro forza emotiva, del loro stile maturo e ricco
di figure allegoriche; della loro metaforicità; e soprattutto della grande
padronanza metrica che sa intonarsi con vigoria significante al denominatore
comune delle pièces: “emozionare con i propri versi, pur rimanendo fedeli
ognuno al personale modo di far poesia”.
In questo
caso la prefazione è di uno scrittore aduso a trattare tematiche letterarie:
Michele Miano; e la postfazione di un altro generoso interprete della cultura
contemporanea: Lorenzo Spurio. E’ sufficiente ricordare il suo fiore
all’occhiello, la rivista letteraria EUTERPE, per rendersi conto della misura qualitativa del personaggio. Quindi
non potrei che ripetermi trattandosi di questo terzo volume. Non mi resta che consigliarvi
la lettura; di averlo nelle vostre teche per arricchirle di uno spazio culturale
che volge lo sguardo a 360 gradi sul nostro panorama poetico attuale; e in
maniera molto personale.
Nazario
Pardini
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