Una
favola dolce, coinvolgente, indicativa, con tutti quei requisiti che parlano di
simboli di oscurità, di aridità, di pietra, vinti dall’amore e dal cuore della
vita; che dicono di sogno e di empatica catarsi, dacché è ad un giardino
incantato che l’uomo aspira ad approdare; ad un giardino che rifiuta ogni
contatto; ma il sentimento, e il potere magico della BELLEZZA faranno di
quell’angolo uno spazio ospitale per chi sa adoperarsi per il bene e le meraviglie dell’amore; per
chi sa sperare e cogliere le delizie delle favole. Una ricerca umana e universale di una Lèucade
forse irraggiungibile ma verso la quale si
aspira in continuazione; è là quella parte di noi che fa da richiamo; ed
è a quelle pietre di forma umana, a quelle sentinelle impassibili che
riusciremo a dar respiro; basta gioire per trasformare la notte in giorno; l’aridità in fiore; la
noia nella clarità del mare. Ci aiuteranno delle gocce magiche atte a
rinverdire i prunai dell’esistere. Brio, il giardino di pietra, le sentinelle,
la Baia della Vergine e tanta Natura fiorita e da fiorire; tanta Bellezza che
lotta per farsi spazio, per vincere su tutto, riuscendoci con i poteri misteriosi
di Brio e con quelli di una pioggia miracolosamente efficace. Non è impossibile
approdare all’isola delle favole; basta poco; è sufficiente averla dentro noi.
Nazario Pardini
IL GIARDINO DI PIETRA
C'è mistero nel giardino di
pietra , mistero negli alti muri che lo nascondono alla vista, mistero nei
gradini consunti che salgono su tre livelli, nella terra nera che strozza
qualsiasi piantina al timido spuntare.
Due lentischi, spigolosi e contorti , ai lati dell'ultimo
dei tre livelli, resistono al vento che spazza rabbioso la terra sempre più arida. Due lentischi , come due sentinelle piegate
dalla stanchezza di una continua veglia.
Li irride un gabbiano che vola e va, portando la sua
sgraziata risata verso la marina. Timido
un merlo si posa sul ramo più alto e
coraggiosamente canta il suo richiamo d'amore.....rispondono solo i versi
striduli delle rondini che sfrecciano
ubriache nei colori del tramonto.
Il giardino di pietra resta
impenetrabile, ostile ad ogni invito.
1)
La natura ama il sorriso e in
cambio dà gioia.. i graniti non hanno sorrisi, la terra dura non partorisce
germogli. Questo sa Brio, spirito dell'aria, che vive oltre il giardino di
pietra , e vive la speranza di portare luce nel mistero del giardino di pietra.
Splendendo sulle onde del mare
giunge portando gocce di rugiada, dolce e fresca, raccolta sui prati di
montagna. In quelle gocce è racchiuso il principio della vita, e Brio viene dal suo lontano Oltre proprio per
portare la vita laddove sembra spenta.
Ogni giorno , dopo il tramonto
,e prima che la notte chiuda le porte alla luce, Brio si china sulla terra dura
e nera, versa qualche goccia della sua rugiada...si avvicina ai muri ancora
caldi di sole e cerca le fessure...sale al primo livello, al secondo, al
terzo...
Nella piccola sacca le gocce di rugiada
diminuiscono ogni giorno.
Il giardino di pietra accoglie il dono con un silenzio colmo di
durezze, come una bocca che resta ostinatamente chiusa a rifiutare il cibo.
Brio apre un contenzioso con
il giardino di pietra, non si arrende.
All'alba ripete pazientemente
il suo atto augurandosi che il sole possa sciogliere i nodi di quel mutismo
ostinato.
Ma il giardino di pietra
persiste nel suo silenzio di pietra.; è apertamente un rifiuto.
Brio non si scoraggia, ripete i suoi inviti e i suoi doni.
Si è rivolta ai graniti,
misteriosamente antropomorfi, alle pietre della
recinsione che sembrano animarsi di rosate
tonalità nell'ora del tramonto. La terra
continua a mostrare il suo broncio.
Le gocce di rugiada sono
finite e Brio attende ancora.
Il cielo muta di colore, i
venti cambiano umore e direzione, arruffano le chiome delle due sentinelle ,
agitano e strapazzano, mettono a dura prova la resistenza dei lentischi. Brio soffre.
Ancora speranzosa scuote la sacca , ma le
gocce di rugiada sono finite.
Il giardino di pietra non
desiste, nel suo rifiuto di pietra.
2)
Non lontano si trova una baia dove le acque
sono sempre calme, di un colore così chiaro che è stato dato il nome di Acque della Vergine. Brio, spirito
dell'aria, qui si ferma, le illumina e le fa splendere in tutta la loro
trasparenza. Quasi una carezza.
Scintilla il fondo marino nella varietà del suo habitat, ondeggiano le
alghe in una danza felice. Si protendono come tante braccia che salutano.
Al di sopra Brio sosta, in lieve soffio.
Il suo alito leggero passa e
ripassa sulla superficie dell'acqua chiara...
L'acqua della Vergine risponde
con piccole increspature, un movimento insolito nella baia, che però torna
presto alla consueta calma.
C'è chi dice che l'acqua della
Vergine ha poteri miracolosi, nessuno però l'ha mai vista incresparsi.
Brio, spirito dell'aria ,
penetra con il suo benefico soffio in qualsiasi parte del creato, può
sollecitare la vita, favorire i germogli, risanare e difendere dagli insetti...
Solamente il giardino di
pietra ha resistito ai suoi poteri.
Ma nel giardino di pietra c'è
un mistero, forse un sortilegio.
Nella sua leggerezza avrà Brio
il potere di vincere quel sortilegio.
3)
Il mare ha mutato il suo
volto, sembra molto adirato. Corre, si agita e solleva schiuma , alti spruzzi
come fontane...sempre più forte....Per più giorni manifesta la sua collera, poi
improvvisamente qualcosa cambia.
Cambia su tutte le isole
dell'arcipelago, cambia anche nel giardino di pietra.
Volano gocce nell'aria, che
una brezza leggera disperde ....
All'interno del giardino di
pietra sono come tante perle sfilate da una lunga collana. Perle che rimbalzano
e poi si disfano sui graniti, sulla terra soda, su tutte le pietre del giardino
incantato.
Sono lacrime di mare, lacrime salate che
ricordano un dolore antico, una tragedia
consumata. Lacrime per ricordare, quasi per richiamare una catarsi..
Non c'è vita nelle lacrime di
mare, c'è solo memoria, che semina aridità nel cuore delle cose .
Nel giardino ,una volta fiorito di mirto,
ibisco, gelsomino ..., i graniti con l'aiuto del vento prendono forme umane, in
una staticità plastica che impressiona.
La terra s'impoverisce, inaridita dal
sole si fa nemica di vita.
Ogni giorno il mare piange sul
giardino di pietra.
E ruba la vita.
4)
Quando tutta la Terra è in
fiore Brio lascia la dimora dell'Oltre.
Con alito fresco ristora dalla
calura le piante assetate, con volo aggraziato sfiora la superficie del mare ,
con sorriso eternamente giovane rallegra gli uomini.
Ancora una volta porta la
gioia e rinnova la vita.
Giunta alla Baia della Vergine
non si sofferma a increspare le acque chiare, ma scende sul fondo marino dove
risiede lo Spirito delle acque, suo cugino.
Lunghi colloqui con lo Spirito
marino....
Le acque si muovono... si
alzano... si abbassano...
Onde lunghe si allontanano
verso il mare aperto e la Baia della Vergine torna alla tranquillità . Brio
riemerge tutta un sorriso, di gioia, di speranza...
Ha con sé una bisaccia carica
di fresche gocce miracolose. Trattiene il respiro e si allontana dall'isola.
Il suo viaggio è appena cominciato, molte
terre attendono il suo alito benefico.
5)
Ora sul mare è calata l'afosa cappa della
bonaccia, foriera di maltempo. Il cielo ammucchia nuvole che presto si mutano
in nembi. Sfolgorano lampi all'orizzonte , che zigzagano
nel cielo, tuoni come echi di lontani cannoni avvisano i pescatori che è
necessario rientrare..
Poi cala la notte in un
silenzio di paura.
Sull'isola è spenta ogni luce.
Il giardino di pietra nella
più fitta oscurità è come in attesa...
6)
Le due sentinelle sollevano
verso il cielo l'arido fogliame, come per ricevere le prime gocce di pioggia; un
leggero profumo amaro si disperde nell'aria raffrescata. Respirano le foglie
mentre la pioggia comincia a cadere con più decisione.
Si bagnano i gradini di pietra,
si bagnano le rocce, si bagna la terra ...
E' un diluvio che scende sul
giardino di pietra, un torrente d'acqua che lava le pietre dell'alta
recinsione, scorre sui graniti antropomorfi, scorre sulla terra dopo
averla ben bene inzuppata.
Il giardino di pietra manda
echi sonori di scroscio, come un torrente in piena che tutto travolge nel
percorso fuori dal suo letto.
Infine resta uno sgocciolio monotono, a
lungo...a lungo...come lacrime che continuano a scendere quando è passato il pianto accorato.
Nel silenzio dei giorni che seguono, il
giardino di pietra prepara la sua trasformazione....
Al suo ritorno Brio troverà
gelsomini e mimose, fiori di ibisco e
ginestre dorate...
La Baia della Vergine continua
a meravigliare per la straordinarietà delle acque, sempre calme e chiare.
Chiare come il cielo del primo
mattino.
Edda Conte
La Maddalena- 1 Giugno 2016
La fresca vena narrativa di Edda Conte ci propone una nuova favola: Il giardino di pietra.
RispondiEliminaNon basta una sola novella alla poetessa e narratrice per scaricare tutto il sapere il sentimento le emozioni derivati dalla sua esperienza di vita e dalla sua ostinata ricerca della verità. E quindi mi aspetto ulteriori narrazioni e racconti, come qualcosa di incompiuto da continuare perché nessuna storia potrà esaurire quella vena. La Conte proseguirà la ricerca che Nazario Pardini definisce:"umana e universa di una Léucade forse irraggiungibile ma verso la quale si aspira in continuazione;è l° quella parte di noi che fa da richiamo;ed è a quelle pietre di forma umana, a quelle sentimelle impassibili che riusciremo a dar respiro."
E allora ben vengano le gocce magiche e gli arcani poteri di brio. alla fine il giardino di pietra allestirà la sua bella trasformazione....Nasceranno mimose gelsomini, fiorirà l'ibisco e le ginestre dorate..
prima quel petroso giardino era assolutamente "impenetrabile, ostile ad ogni invito".
E a proposito di invito è questa l'esortazione di Edda Conte: ci propone di condividere il detto di Victor Hugo:"Quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta riproduce"
Ubaldo de Robertis.
A distanza di un anno (oggi sono ormai lontana dal bel paradiso dell'Isola della Maddalena..oggi è già avvenuta la presentazione di quel libro che già si annunciava nella mia fantasia "Miraggi dell'Isola" ) e a distanza di un anno ,lungo per tanti avvenimenti non del tutto lieti, oggi mi accorgo di questo struggente commento del indimenticabile amico scomparso...E' una forte emozione ed è avvenuta per caso, grazie a Facebook che ha voluto celebrarmi un ricordo... Qualche volta sembra che anche gli strumenti telematici abbiano un'anima...
RispondiEliminaLe parole di Ubaldo sono qui, come se lui avesse partecipato alla presentazione di quei racconti avvenuta solo pochi giorni fa.
Grazie caro amico che tutto vedi da lassù...
Edda.