ANTICHI
SARCOFAGHI
Voi che
al mio senso mai foste lontani
saluto,
antichi sarcofaghi: tersa
voi l’acqua
gaia dei giorni romani
come
canto mutevole attraversa:
o l’arche
aperte sì come pupille
d’un
pastore che si svegliano liete,
(come
dentro di timo e tranquille)
voi che
farfalle attratte diffondete
frullanti;
vi saluto al dubbio tolti,
tutti,
o sarcofaghi, bocche riaperte,
che
foste di ciò ch’è tacere esperte.
E noi
lo siamo? No? Non cosa oscura,
è
amici. L’ora esitante sui volti
umani
l’uno e l’altro raffigura.
R. M.
Rilke
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