Lorena Turri, collaboratrice di Lèucade |
QUESTA STANCHEZZA
Questa stanchezza, tristitia
corrente,
che affonda nella carne e non
demorde.
Scialle sfrangiato e liso
sulle spalle
di vuote sensazioni, di
passioni
per ciò che non esiste o è
immaginato.
Stanchezza dilagante dentro
l'anima
nell'infecondità dei desideri.
Vorresti un cielo terso e
luminoso
e notti calme dopo giorni
sorti
da aurore fervide e
ditirosate;
vorresti l'armonia del
tuttotondo
un canto d'usignolo, un sogno
vivo.
Trascini invece l'ossa
sonnolenti
nei dirupi di un tempo senza
mete
e non sei che lo sguardo
scolorito
di un'ombra frantumata dalle
nuvole.
Lorena Turri
Lorena, tra le poetesse contemporanee, possiede il dono di una tecnica perfetta unita all'ispirazione e alla fervida originalità. In lei si rispecchia il mio ideale di Poesia. Mi ammalia e lo dico nel senso autentico del termine. Ogni volta che leggo i suoi versi resto rapita emotivamente e colpita dal fatto che riescano a essere inventivamente e verbalmente omogenei, segnati da vigorosa e solenne compenetrazione d'immagini, di sintassi, di ritmo.
RispondiEliminaNella lirica in questione, la stanchezza è anche 'il mio scialle'. E anch'io, pur solare e tesa alla positività, scopro di desiderare 'l'armonia del tuttotondo / un canto d'usignolo, un sogno vivo'.
Endecasillabi che si sciolgono in bocca 'come ciliegie mature', che si assaporano con tutti e cinque i sensi e che sono imbevuti dell'inconfondibile magia di quest'Autrice, che a mio umile avviso, segnerà la storia dell'undicesimo secolo.
Grazie di cuore, Lorena, sono più ricca.
Maria Rizzi
Maria, amica cara, grazie per le tue parole così generose!
RispondiEliminaPosso dirti che mi hai fatto sorridere per quel tuo lapsus sul secolo? "l'undicesimo"! Mi hai fatta sentire un novello trovatore! :-)
Anch'io ho commesso un errore, una correzione non eseguita durante la limatura del testo. Ho scritto "sonnolenti" invece di "sonnolente". Chiedo venia ai lettori e anche a te.
Sarà la stanchezza provocata da questa calura!
Ti abbraccio forte.
Lorena
Oh Dio, Lorena, ho scritto undicesimo....Altro che calura, io sono fusa. Perdonami. Perdonatemi tutti!
RispondiEliminaNon arrivo a questo livello di ignoranza. Grazie per la tua dolcezza, Lorena mia!
Maria Rizzi