Rita Fulvia Fazio, alla FIERA DEL LIBRO |
In
"Cerilo" affido al fato "all'Angelo" l'approdo alla
"spiaggia" (mi piace l'interrelazione con il Suo frammento da
"cronaca di un soggiorno" ); il confine verrà superato nello
svelamento della verità ultima -vera libertà- legando l'elemento di contingente
oggettività "al gabbiano"; e, nello spirito (che, solo, possiede la
libertà,) del cerilo (che non abbisogna d'essere tratto da alcyone ".
"Oh, fossi io un cerilo,...: questi versi incantevoli!!!) che diviene
cerilo stesso, "cerilo, cerilo", uccello favoloso marino e fiore
ceruleo l'alcyone, che la stella Alcione illumina; (-possesso non posseduto-
della necessità, del desiderio, ma d'essi liberato); (e che mai insista nel
"Sogno" -che qui allego-) libero viaggiatore lui stesso, stella tra
le stelle: "Sii tu alcyone -stella tra le stelle- che Alcione
illumina", per la fede palpitante e salvifica; autoreferenziale dignità.
Lo so
che inserire così Alcmane -il mondo classico e quanti altri-, nel mio poien,
nell'insieme di stimoli inanellati energicamente in una costruzione e sintesi
della mia filosofia di vita, può risultare azzardato, "nuovo", in una
tenuta strutturata, così leggera, quasi -da spiaggia-; in cui la profondità del
pensiero si perde, se non per gli addetti ai lavori.
Ma il
nòstos che mi individua, che nell'aporia vive non tanto di nostalgia, di
mancanza, bensì di vitalità -e che bello il Suo "E ti rivissi, vita ...un
superbo dono"!-, omnicomprende e chiude il cerchio delle tensioni: dell'
"ossimorico gioco esistenziale" all'insegna della libertà, il
"cuore della poesia", e della creatività e amore, è a me salvifico.
E ciò è
riflesso, e splendente, nel Suo illuminato pensiero sull'introduzione delle due
poesie "al poeta" e "all'alba del chiarore: mi ha aperto il
cuore.
Non
so come l'espressività, la costruzione del mio poetare possa essere largamente
compreso, se non, tendendo un filo rosso che leghi, una all'altra, le mie
poesie; una logica intellegibile. Quali, mi domando sempre, possono essere sì
comunicative!
Grazie professor Nazario: la natura è spettacolare e rapisce ogni minima percezione vibrante di nuove dimensioni di vita. All'oggi, siamo presenti in viaggi di memoria e conoscenza; immersi nella natura, che dona nutrimento alle nostre emozioni e l'immaginazione ci restituisce il ritmo per viverle, s'attraversa luce e si modella, consciamente, forme innovative di creatività: libertà di poesia. Un caro saluto, Rita Fulvia Fazio
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