giovedì 5 luglio 2018

MARIA GRAZIA FERRARIS: "POESIA E PITTURA"



Maria Grazia Ferraris,
collaboratrice di Lèucade

“La provincia non è poi così provincia”… Varese

Omaggio a tre grandi pittori che hanno operato in territorio varesino e che tali si ritenevano ed ancora si ritengono negli affetti e nella rappresentazione pittorica: R. Guttuso, E. Baj. A. Pedretti.


Velate e Guttuso, un binomio inscindibile, ormai storico:
Velate e la sua torre di vedetta,
la valle nera, incisa ferita,
lo studio, la gran vetrata, remota,
là sotto ardenti e colorati tetti,
gomitoli di viuzze solitarie;
il Rosa lontano limpido nel tramonto
il lago bianco, un fiume ineguale,
sinfonie di colori, irte armonie,
i limoni di Sicilia lontani,
il mare turchino perso nel sogno.
Ricrei il Mediterraneo in terra
lombarda, ch’ami con toni accesi:
rossi tramonti, gialle atmosfere,
neri pini e cipressi, viola il cielo…
Silenzio e lavoro, amicizie certe
letture, conversari e dispute
dai tempi politici segnati…
ma pure di Dante, Manzoni e Verga
tu illustravi gli immortali testi :
emozioni condivise da amici
poeti e letterati d’eccezione.
Drammatici, vitali racconti d’amore
di sangue, di sesso, ragioni della vita,
erotismo elegante e stupito,
innocente voce della tua vita
metafisica arte oltre la figura.
Velate, tranquilla e malinconica
serena, calma, pur t’ incoraggiava
nei tramonti silenziosi ed eccitati
di luci forti, guizzanti e sensuali:
umanità accettata e dolorosa,
rivelata e capita nei boschi d’amore. 

Maria Grazia Ferraris



Enrico Baj- Marionette, che passione!





Che tregenda quei tuoi generali
bitorzoluti, forzuti, sghignazzanti,
la maschera oscena, del potere!
Leggiadre le donnine dai capelli
di stoppa, con vestiti di damasco
da tappezzeria e passamanerie
fuori moda che ornano gli scolli,
e orli sarcasticamente vezzosi!
Ironico l’umorismo della tua
Patafisica libertaria parigina.
Artisti estrosi, pittori, scrittori
bizzarri : Sanguineti, il mimo Fo,
Buzzati. A Milano, perfino l’Alda
dagli umori variabili si inchina
ai tuoi carnevaleschi manichini,
riconoscendo le tue caricature.
Dadà e futurismo freddo, surreale
si davano la mano nel cielo blu
di cartapesta delle marionette
tue, umanissime e ghignanti.
Così vorrei ricordarti unico Baj!
Felice, inflessibile e giocoso.  

Maria Grazia Ferraris




Antonio Pedretti, il pittore.

Non vorrei dipingere- un quadro-
piuttosto essere quello…
che si chiede cosa provano le dita
il cui raro- celestiale- movimento…
evoca…
una così sontuosa- disperazione.



Così cantava l’immortale Emily
penetrando la misteriosa anima
di chi sa dar forma a passioni e drammi
con steli, canne palustri, linee,
vite orgogliose, dure come spade
in un intrico di frasche di palude:
una ninfea, una timida rosa
canina evocano soffocati drammi,
passioni annegate in eleganti forme,
nostalgie di perdute immagini
che si confondono nel paesaggio
buio: nei bagliori incerti di luce
pullulano i paesaggi mentali.
Gialli e verdi che sbavano i contorni,
azzurri che nulla san di celeste,
neri e grigi che evocano la notte,
caleidoscopio di luci, forme, vita,
nere macchie, morte tendente all’assoluto,
colori lombardi, ferite, macchie,
palude di lago, memorie vaghe,
rarefatti sentimenti, confini
che esplodono gocciolanti, vegetali
immersioni, inquieti sogni di luce
lenta metamorfosi di sentimenti:
questo e altro…. la tua pittura.

              Maria Grazia Ferraris

1 commento:

  1. Interessante binomio tra pittura e poesia. Questi versi di Maria Grazia Ferraris si ispirano a tre maestri dell'arte contemporanea, due realisti (Guttuso, Pedretti) ed un dadaista (Baj), presenti sulla scena lombarda con stimoli squisitamente attuali, calati nella dialettica fra tradizione e progresso, fra aderenza al reale e critica della civiltà. Nelle tre poesie presentate si accendono di nuova luce i colori sanguigni guttusiani (capaci di ricreare "il Mediterraneo in terra / lombarda... con toni accesi) e si ridipingono le silenziose, intense emozioni pedrettiane ("colori lombardi, ferite, macchie, / palude di lago"), unitamente ai percorsi mentali di Enrico Baj, tesi a rivelare impietosamente "la maschera oscena del potere". Vitalità di una provincia non solo non retrograda, ma capace di condurre la danza della modernità...
    Franco Campegiani

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