lunedì 16 luglio 2018

N. PARDINI LEGGE: "TUTTI I COLORI DEL MARE" DI D. ZANELLO


Donatella Zanello: Tutti i colori del mare. Ugo Mursia Editore. Milano. 2018


Tutti i colori del mare, il titolo del romanzo di Donatella Zanella, editato per i tipi di Mursia Editrice: vita, sogni, speranze, memorie, storia, vicissitudini, impatti emotivi, e mare, tanto mare che è la casa dei poeti, dei naviganti, di coloro che vi vedono quella libertà da conquistare attraverso perigli di onde furiose dopo quietudini di bonacce infinite. Navigare, partire con nell’anima la voglia di tornare: gente di marosi, onde di cielo, vari di barche, spazi oceanici e nelle mani una fotografia in bianco e nero: “E ci vuole amore per navigare nell’oceano, stringendo tra le mani una fotografia in bianco e nero, per coprirla di baci...”; memorie di vita, di sogni e di attese: “amavo quella finestra: era un luogo di sogni e di attese, era la mia vetta solitaria sul mondo, piena di musica, di voli di rondini, di scie luminose di aerei, di stelle della sera...”; serate estive, profumi di gelsomino, stelle nel cielo: “l’estate era la stagione più bella. Il rumore degli zoccoli di legno sul selciato, il profumo del gelsomino nell’aria, la luce del sole che avvolgeva il giardino...”, rievocazioni di intensità lirica; pagine zeppe di incastri autobiografici, di angosce in case affacciate sul molo: “Vennero sere colme di angoscia e notti interminabili nella casa affacciata sul molo...”; e navi che solcano oceani, città galleggianti: “La nave era  come una città, con svariate attività produttive...”. Non è davvero improprio parlare di prosa poetica nella  narrazione della Zanello: in certe descrizioni, in alcuni preludi introduttivi a stati emotivo-psicologici, si raggiungono punte di una tale intensità evocativa da fare invidia alla più bella poesia di Montale. E lui del mare se ne intendeva. Sapeva come trasferire le sue emozioni nei giochi visivi delle  battigie, o nelle profondità inquiete dei tramonti, o nelle minuzie delle conchiglie o degli ossi di seppia che tanto dicono della vita e della sua fragilità. E qui la scrittrice gioca in casa; è pienamente a suo agio quando respira aria salmastra o quando si affaccia  alla finestra sugli scenari profondi delle marine. Sì, questo è il romanzo dell’autrice fatto di pene, di aspirazioni, di illusioni, di delusioni, di dolori, di gioie, di viaggi... di tutto ciò che fa della vita una navigazione intensa fra scogli e burrasche. Vivendo in prima persona la pluralità dei colori del mare, la significanza simbolica di ogni sua rifrazione, le scaglie irrequiete dei suoi orizzonti, solamente vivendo il mare in tutta la sua potenza espressiva, in tutta la sua simbiotica fusione con le vicende umane, si può avere una visione totale del vivere e del pensare: “Il mare che cambia ed è sempre uguale, su cui uomini e donne navigano in un lungo viaggio tra passato e futuro”, questo scrive in un  risvolto di copertina la Zanello. E il tutto in una narrazione snella, scorrevole, fugace, con equilibrio di sequenze narrative, descrittive, introspettive, spalmate su un tessuto di paratattica evoluzione. Ho già avuto occasione di scrivere sulla poesia dell’autrice, mettendone in evidenza gli aspetti peculiari. E qui mi piace riportare un frammento di una mia prefazione per confermare quanto il mare abbia inciso sulla sua produzione e quanto il suo spirito marinaro abbia assottigliato le differenze fra prosa e poesia: “Poesia duttile, gentile, fluente, di eleganti iuncturae; poesia che con la sua plurivocità si fa corpo di un’anima tutta volta all’amore, al respiro del mare, ai voli su placide colline tinte di cielo; ad una natura da proteggere come bene sacro dell’intera umanità; a scoprire e riflettere sul tempo, l’esistere, e tutto ciò che anima il mondo, tutto ciò che ci anima e ci fa vivere, con messaggi di sinestetiche allusioni, di intrusioni simboliche di grande respiro: affetti, emozioni, incontri, illusioni, delusioni, sottrazioni di urgente resa poetica; di grande valore umano. La poetessa fa della sua vita un canto e di un canto la vita... Tornano rievocazioni di giorni di fresche primavere...”. Otto i capitoli dell’opera che con  le loro prodromiche indicazioni già tanto dicono del dipanarsi delle vicende:

Capitolo I
Io sono colui che partì giovane e tornò vecchio.
Capitolo II
A New York e Buenos Ayres
Capitolo III
A lungo ci guardammo in silenzio
Capitolo IV
La sposa del navigante
Capitolo V
Passer, deliciae meae puellae
Capitolo VI
Baci cari alla mia Lenìn
Capitolo VII
Un’altra primavera
Capitolo VIII
Il colore del mare

E concludere riportando la parte iniziale del romanzo forse è il modo migliore per significare quanto siano vicini i due mondi artistici (poetico e narrativo) della Zanello: “Il mare era chiaro, pervaso di luce accecante. Dalla finestra aperta al vento di maestrale che invadeva la baia si vedeva il sole...”, tanta luce, tanta profondità, tanto amore per un profumo, inconfondibile profumo di memorie di un’anima su TUTTI I COLORI DEL MARE.

Nazario Pardini


Nessun commento:

Posta un commento