venerdì 11 gennaio 2019

CLAUDIO FIORENTINI: "PREGHIERA DI GENNAIO" DI F. DE ANDRE'


Claudio Fiorentini,
collaboratore di Lèucade

11 gennaio 1999...venti anni fa moriva Fabrizio De André. Per ricordarlo propongo "Preghiera in gennaio", scritta dopo aver visto l'amico Luigi Tenco, un grande, morto. Il testo è ispirato alla poesia "Prière pour aller au paradis avec le anes" (Preghiera per andare in paradiso con gli asini) di Francis Jammes. La musica, invece, De André la scrisse insieme a Giampiero Reverberi.

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l’ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte:
Venite in paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
Per quelli che han vissuto
con la coscienza pura:
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare
ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.



2 commenti:

  1. Desidero ringraziare pubblicamente Claudio per il post: Questa di De André è VERA E ALTA Preghiera, e dunque Poesia.
    Il modo migliore per ricordarne i venti anni dalla scomparsa.

    Sandro Angelucci

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  2. Testo di straordinario spessore poetico. Di grande umanità, ma anche di grande spiritualità, se riflettiamo sulla profondità sconvolgente di questi due versi: "non c'è l'inferno / nel mondo del buon Dio". Ciò che unicamente conta è vivere "con la coscienza pura". Satana, "il Separatore", è soltanto un simbolo dell'umana perversione. Grazie Claudio, per questa sferzata d'aria pura.
    Franco Campegiani

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