lunedì 20 luglio 2020

CLAUDIA PICCINNO LEGGE: "FAGLIA-FAULTO" DI ALESSANDRO RAMBERTI

Alessandro Ramberti


Claudia Piccinno,
collaboratrice di Lèucade

Faglia- Faulto
di Alessandro Ramberti
Fara editore

I noi profetici: nota a cura di Claudia Piccinno


Una raccolta di poesie a cui segue un breve trattato di avvio all’esperanto. È un libro prezioso questo di Ramberti, come preziosa è per noi tutti la sua stima e la sua amicizia. Alessandro si è sempre prodigato per gli altri, facendo della parola uno strumento di conoscenza.
Ho sempre ammirato la sua levatura morale e la sua preparazione, ma ammetto di aver letto poco di lui prima d’ora. Alessandro non è mai autoreferenziale e ogni suo gesto è il risultato di grande umiltà e grande empatia. Leggere Faglia è stato illuminante, oltre ad aver visto e toccato con mano la lucentezza della sua anima, ho riconosciuto l’universalità della sua lingua del cuore che suona come musica pregiata attraverso terzine in rima sciolta
Vi è un desiderio ripetuto d’interconnessione di pianeti, un’aspirazione a divenire ponti gettati sul fossato, empatici punti illuminati e il Nostro è fautore di gesti che avvicinano, basti pensare ai ritrovi letterari e spirituali che Egli organizza da tempo. Nei suoi versi oltre alla presenza del Vangelo, vi è la concretezza della fede che si traduce in una liturgia dell’ascolto.
Comprendere è facile se ascolti/l’ascolto è difficile se pensi/… e ancora: Se ami te stesso ti fai umile/ lasciando lo spazio necessario/a chi ti conosce a quanti incroci/..sanno specchiare il tuo profondo/ e tu rimandare a loro il loro/ è questo un rapporto a tutto tondo.
Interconnessione, reciprocità, circolarità sono la sostanza della sua cifra umana e letteraria, questi versi sono canto- preghiera che attraversano portoni sempre chiusi, ricompongono fratture e riconoscono che spesso mastichiamo vanità
Faglia nasce dopo i mesi d’isolamento a causa della pandemia, l’autore ne parla quasi con scetticismo quando scrive: raccolta di suoni troppo statici, perché gli sembrava assente l’eco, non ne aveva sentore, piuttosto avvertiva sillabe poste in cima ai ceri… ombre sporadiche e grigi movimenti
Eppure l’arpeggio discioglie la sua angoscia, la brezza di maggio mette in moto i quanti di energia, il ritorno alla vita e i primi incontri dopo i mesi di isolamento danno all’autore una conferma dello scambio prezioso d’empatia, della potenza di ogni relazione: da soli non è per niente facile / chiamarsi appellarsi riconoscersi. Ma la grande lezione di questo libro sono appunto i noi profetici, quelli che possiamo diventare se ci accompagna l’amore di qualcuno, perché solo riconoscendoci nello sguardo di chi ci ama, possiamo credere che si possa colmare la faglia tra chi siamo stati e chi possiamo diventare, perché più grandi noi siamo degli errori.

2 commenti:

  1. Mi ritrovo a leggere una recensione di Claudia Piccinno e a rimanere incantata dalla sua capacità di arrivare al lettore, di porgere con levità e grande professionismo l'Opera dell'Autore al quale dedica la sua lettura. Nel caso in questione Alessandro Ramberti con la sua "Faglia -Faulto" scuote le fronde del cuore e insegna quanto siano determinanti nell'esistenza di ognuno 'i noi profetici', ovvero 'quelli che possiamo diventare se ci accompagna l’amore di qualcuno, perché solo riconoscendoci nello sguardo di chi ci ama, possiamo credere che si possa colmare la faglia tra chi siamo stati e chi possiamo diventare'. Un messaggio di altissimo valore, trasmesso con la semplicità che agevola il sentire dell'altro. Mi congratulo con quest'Autore, che non ho l'onore di conoscere, ma si rivela umile e grande, e con la cara Claudia per il suo superbo Dono...

    RispondiElimina
  2. grazie Maria per questo tuo apprezzamento

    RispondiElimina