Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
Franco De Luca Su “Il mare invisibile” – Narratori della Sera
Una traccia di poesia caratterizza le
opere di Maria Rizzi, una qualità intrinseca della sua scrittura (e forse al
suo modo di essere) che spesso costituisce un abile artificio narrativo per smussare
le tonalità cupe e dolorose dei suoi racconti.
"Il mare invisibile" però è una
cosa diversa.
In questo nuovo romanzo l'autrice non
gioca con gli ingredienti, non misura le dosi del suo linguaggio per creare
effetti e non utilizza la poesia o il dolore per edificare un racconto
coinvolgente. Qui la poesia è nella storia e il dolore è struggente, vero,
sincero, inevitabile.
Un dolore che non si legge nelle frasi o
nelle scene descritte, ma aleggia dall'inizio alla fine del testo, celato
dietro le vite regolari e agiate di persone dai modi urbani ma soffocate
dall'insoddisfazione e dal tedio, e che non fanno altro che cercare qualcosa o
qualcuno da odiare per dare un senso alla propria misera esistenza. E non è la
ferocia istintiva dei bruti, terribile ma di gran lunga più decodificabile, qui
si tratta della malvagità più nascosta e insidiosa di chi è dotato anche di
solida cultura e buona intelligenza, doti che però utilizza solo per costruirsi
delle ragioni su misura, per sentirsi nel giusto, per assolversi da ogni
nefandezza.
Con questo romanzo Maria Rizzi entra in
una nuova dimensione narrativa e sebbene la trama abbia un sapore a metà tra il
thriller e il giallo e preveda perfino un finale rivelatore, siamo ben lontani
dal romanzo di genere fine a se stesso. L’autrice tocca tematiche sociali molto
delicate, soprattutto per la stagione che vive il nostro paese, e si lancia in
una forma di scrittura più alta, ma anche più ardua e, soprattutto, più
coraggiosa. Il lettore sin dalle prime pagine comprende di avere davanti una
storia scomoda, avvincente e necessaria. Di quelle storie che posano semi
nell'anima e da cui germogliano nuove idee. Di quelle storie che aiutano a
comprendere meglio le drammatiche dinamiche che si nascondono intorno alla
apparente normalità che ci circonda.
Complimenti Maria e... grazie!
Lo hai inserito subito, Amico mio bello! Ti sono infinitamente grata della tua infaticabile generosità e ringrazio Franco, sempre presente nella mia vita come Scrittore e come Amico. Un grandissimo abbraccio a entrambi!
RispondiEliminaCarissimo Franco
RispondiEliminaAnche tu hai "'sentito" profondamente dentro di te l'ultimo romanzo di Maria Rizzi,facendo emergere nella tua recensione le grandi doti di Maria come scrittrice che sa inserire visioni di cieli azzurri e graffi di stelle anche in un ambiente dove il male assoluto sembra predominante.
Un forte abbraccio, Franco, e un carissimo saluto al nostro "padrone di casa"
Loredana D'Alfonso