Carmelo
Consoli su “ Dentro l’uragano” di Franco Campegiani
Caro
Franco devo complimentarmi con te per la bella poesia che sgorga dal tuo
pensiero filosofico.
Difficilmente
mi è capitato di imbattermi in pensieri filosofici così ben espressi
poeticamente.
Leggendo
le tue liriche, che creano profonde riflessioni sull’umana esistenza, il
lettore rimane sorpreso da come, le complessità dei concetti espressi e la
potenza descrittiva di fortissime energie vitali e primordiali sconvolgimenti (
ed il titolo del libro ne è la massima espressione) vengano magicamente
amalgamate con la dolcezza di una natura
fragrante e luminosa proveniente da un mondo arcaico e con la Grazia di quell’incontro con il
potere creativo che avvicina alla sorgente della più alta spiritualità.
Direi
proprio che una fusione magica lega pure e nude concettualità e versi colmi di
pathos.
Pur
non ritenendomi io un filosofo da sempre sostengo in qualche modo, come mia
ragione di esistere, la tua teoria autocentrica, considerando me stesso come
luogo e stato di relazione con gli altri e riflessione umile e profonda sulle
dimensioni del mio essere umano attraverso la parola poetica.
Mi
chiedo sempre cosa sarebbe la vita senza questa immersione in se stessi alla
ricerca dello spirito più puro e della creazione di quella bellezza
appartenente al divino.
Nelle
tue opere, a mio parere, più significative del volume e simboleggianti le tue
teorie ritrovo me stesso come quando scrivi in
: “ L’essere è qui “ ...// L’eterno è lo sguardo nascosto di me stesso,/
l’ombra che mi cammina accanto,/un sosia, un doppio che terribilmente/mi
conduce sul quadrato per pormi all’angolo/e tempestarmi di pugni
d’amore,…./ ed ancora in “ Nemico
fraterno”...Riuscirò a perdonarti non prima / di averti ferito, lo so./ Non
prima di aver confessato /tutto me stesso a me stesso/ e condannato e perdonato
a mia volta,/per il male che ancora ti voglio.../.
E per
finire vorrei citare alcuni versi bellissimi
della tua poesia “Salmo”:..Da lì venne il Messia,/era dentro di
me,/era il Principio dei Principi./Lo misi in croce/ non sapevo del sole oltre
le spine.../.
Ma
tutte le liriche di questo tuo potente e affascinante volume sono degne della
massima attenzione, dove la narrazione del
divenire della storia di una umanità in cerca di una resurrezione da una
terra in cui è approdata e dove viene crocifissa e glorificata
quotidianamente a causa di un titanico scontro
tra il male e il bene, si esalta .
I
versi scorrono chiari, veloci e piacevoli nella loro musicalità e conducono a
interrogazioni esistenziali pagina dopo pagina, ma dove si respira costantemente un vento futuro
di rigenerazione e conversione benefica,
con una coinvolgente unione d’anima.
I miei
più vivi complimenti caro Franco per questa tua pregevole opera a cui auguro il
successo critico che sicuramente merita.
Carmelo
Consoli
Ti ringrazio sentitamente, Carmelo, per questa nota di lettura che costituisce un fiore all'occhiello nella mia antologia critica. Hai colto l'ansia di riscatto da cui è animata la mia poesia, sottolineando l'incastro dei versi con quel sentire filosofico e con quella spiritualità "tellurica" da cui la mia visione del mondo si lascia in effetti guidare. Grazie ancora per la vicinanza e l'illuminata condivisione.
RispondiEliminaFranco Campegiani