Marco Dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
UNA VOCE
Voce
di velluto s’insorge improvvisa
Trasparge
ghirlande d’aromi
sensore
d'antichi sapori
sconfligge
folgoranti baleni
narrato
diletto s’insinua
fiamma
ritorce ardori ravvolge
scivolando
enigmi vibranti
che
luce all’ombre contende
voce
sfavilla su archi terrestri
Ricamo
di un volto raffino
Insiste
scandendo fonemi e stilemi
pensiero
confonde colmando
sorgenti
di steli fuganti
cromo
imprevisto d'insolite attese
risorge
l’entro
inquietosa
selva
nomadico
albeggio di solfeggi marini
a
richiamarsi la vita.
Marco
dei Ferrari
Nel tuo linguaggio originale, fantasiosissimo,descrivi tutte le sfumature di una voce, che è eco di 'antichi sapori', fonte di distrazione. Viene invocato Apollo, dio del lirismo, secondo la tradizione della retorica classica. Ricorri alla parafrasi di Dante e la voce è Poesia; diviene poi un inventario di suoni che svolgono una funzione linguistica. La tua voce è universale, Amico caro... ci riporta al senso della vita. Non è mai facile comprenderti appieno, Marco, ma se i versi hanno la prerogativa di appartenere a chi li indossa, accetta la mia umile interpretazione. Ti abbraccio forte.
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