MARIA RIZZI: "PER EDDA"

 Carissimo Nazario, 

La tentazione di chiamarti è stata fortissima, ma io preferisco non assillarti, visto che lo fanno altri... inconsapevolmente. La notizia di Edda ti sarà giunta senz'altro. Siete stati grandi, antichi amici. Io l'ho ricevuta dalla nuora, dopo averla sentita al telefono frastornata e sofferente. Stasera mi sento a pezzi... e non l'ho mai vista di persona. Abbiamo instaurato un lungo rapporto di amicizia e di creatività ed è stata uno dei Dono più grandi di Leucade. Domani desidererei donarle un arrivederci, ma se tu intendi iniziare ti vengo dietro. Il nostro Vate sei tu! Fammi sapere Amico d'anima e stasera preghiamo insieme per lei e per i suoi amori. Ti bacio e... mi dispiace procurarti dolore. 

Nazario ha colto l'attimo del dolore, improvviso, trafittivo, per l'improvvisa scomparsa di Edda. Di colei che ho conosciuto sull'Isola e ho avuto l'onore di tenere stretta nei giorni, nella vita. Edda e il suo Tiglio, che sarà per sempre il mio albero, e il suo amore viscerale per madre Natura, per i fiori... così dolce la sua abitudine di attribuire nomi floreali agli amici, a se stessa. Edda solare, generosa, calda, empatica. In questi anni abbiamo composto a due cuori undici racconti e ci siamo scambiate confidenze profonde, coltivando la creatività, ma anche e soprattutto la Cultura della Vita. Edda e La Maddalena, l'isola che portava nel cuore: ho le sue foto di quest'estate, felice, nel clima selvaggio, accarezzata dal vento, immersa nei ricordi e tesa ad arco verso il futuro. Voleva tornare in Sardegna, la considerava il suo habitus, la terra che le restituiva la voglia di sorridere, di sentirsi vera e libera. Edda e il suo prodigarsi per gli amori vecchi e nuovi. In questi giorni di sofferenza ha risposto al telefono a molti di noi e ha postato su Leucade il suo commento alla mia recensione di Corrado Casabuoni. Svuotarsi in amore è stato lo scopo dei suoi giorni e non si fermerà. Sarà 'nella stanza accanto' - Sant'Agostino - per vegliare la figlia Isabella, il figlio, la nuora, Corrado e tutti noi. I suoi innumerevoli scritti in prosa e in poesia le conferiranno il dono dell'eternità. Non credo apprezzerebbe un coro di lacrime e di lamenti, anche se il dolore chiede il suo dazio. Ci vorrebbe sorridenti e convinti che l'addio non è la formula adatta alla sua luminosità. Io la tengo nel cuore, come prima, e le dedico il mio arrivederci. Ti voglio un bene infinito mio Lillà. 

                            Tua Margherita - Maria