lunedì 3 gennaio 2022

GIUSY FRISINA: "BUON ANNO"

 


Giusy Frisina,
collaboratrice di Lèucade









BUON ANNO

 

Non è affatto un anno nuovo

E’ il giro completo della Terra

Intorno al suo povero Sole

Che ancora ci illumina sempre

Pure se stanco di questo mondo

Forse ne vorrebbe un altro

Più puro e incontaminato

Ma qui è obbligato a brillare

Ancora chi sa per quanto

Malgrado i tempi contrari

 

Farcene una ragione

E cercare di piacergli

Sarebbe almeno gentile

Salvare il mondo anche troppo

Ma basterebbe osservare

Lo ha detto un premio Nobel

Il volo degli storni

Che per combattere il falco

Che attenta alle loro vite

Si uniscono in volo compatto

Per far scudo tutti insieme

Senza divisioni di sorta

E libertà del singolo

Sbandierate alla porta.

 

 

3 commenti:

  1. Giusy mia, commenti i miei flash di vita e componi versi che con levità squarciano le tenebre, mordono, seducono, insegnano. Sì, il Sole vede la Terra girare dall'inizio del tempo, e "sarebbe almeno gentile /cercare di piacergli", senza compiere rivoluzioni, è tardi per i cambiamenti radicali, ma ascoltando le parole del Premio Nobel Giorgio Parisi, che seguendo il comportamento degli storni quando danzano nel cielo, spiega che adottano comportamenti di gruppo per difendersi dai predatori aerei, i falchi in primis, in particolare il falco pellegrino. "Si uniscono in volo compatto /Per far scudo tutti insieme": ecco il distico fondamentale di questa lirica stupenda... solo 'insieme'si fa scudo, si torna umani, si prova a vincere la storia di dolore che viviamo da due anni. Grazie Giusy, la tua metafora vale più della retorica quotidiana. Sei nella Storia e la narri attraverso l'Arte pura. Ti voglio un bene infinito.

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  2. RICEVO E PUBBLICO

    Versi incisivi che fanno riflettere storni assonnati e falchi feroci.
    E gli uni e gli altri - se non si affretteranno a salvare il Mondo - saranno inghiottiti dal Sole, dopo il suo ultimo tramonto.
    Bravissima Giusy!
    Roberto Mestrone

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  3. RICEVO E PUBBLICO

    L’ANNO NUOVO DEI BIMBI

    (speculando sul “Buon Anno” di Giusy Frisina – lunedì 3 gennaio)



    Mi aggrego al “Buon Anno” dell’amica Giusy Frisina per fornire alcuni spunti di riflessione sulle suggestioni da lei espresse con versi di feconda lucidità.

    Auguro al suo monito di convertire in buoni samaritani coloro che gettano l’ombra laddove il Sole della Provvidenza vorrebbe posare i suoi raggi per stemperare le miserie degli emarginati.

    Caino dei giorni nostri rimpinza le scorte del proprio tornaconto con gli espedienti dell’indifferenza e dell’opportunismo, mentre Abele si affida alla fragile risorsa della rassegnazione.

    E a chi naufraga nel Mare N(M)ostro, orgoglio di floride sponde, il destino non riserva neppure il conforto di un avello.

    Esorto i bimbi orfani di futuro, mortificati da muri di razzismo e da assurde rivalità, ad unirsi “in volo per combattere il falco che attenta alle loro vite”! Indossando le candide divise dell’innocenza non sono asserviti all’avaro arrivismo né umiliano la coscienza svendendola al dio denaro; tracciano sentieri di bontà attraversando sogni senza frontiere e la smania di possesso che talvolta li coinvolge ha la caducità di un castello di sabbia: “questo è mio” – refrain inossidabile nel tempo – è un peccato originale, nell’infanzia fugace e inoffensivo; non provoca sanguinose invasioni né guerre atroci.

    Durante le estati della mia lontana verde età ci si trastullava nei prati con spade di legno e lance di cartone.

    E la tregua tra i compagni di gioco era siglata con l’accordo dei sorrisi, evitando di imbastire azioni di rivalsa o armistizi vessatori.

    Oggi le play station hanno soppiantato le rincorse sui campi relegando mente e gambe in una stanza, ma è ancora il girotondo all’aria aperta ad adunare ragazzi in cerchio a “far scudo tutti insieme”… “senza divisioni di sorta”, e compiere un “giro completo” intorno all’astro incontaminato della Felicità.

    Entusiasmarsi nel risaltare il raggiungimento di modesti traguardi è motivo di sogghigno per l’uomo avvezzo al trionfalismo del vacuo interesse personale, volto a ignorare il fratello bisognoso di aiuto.

    L’accontentarsi del necessario per vivere è un requisito poco gradito agli adulti ma a portata di mano dei fanciulli; loro riescono ad assegnare spessore e dignità alle piccole soddisfazioni del quotidiano, agevoli successi capaci di assicurare pennellate di serenità e appagamento a chi li sa cogliere e condividere.

    Non cerchiamo di avvicinarci alle vette della gioia scalando pendii di compromessi.

    Quando ci manca la pacca sulla spalla, consoliamoci riassaporando quegli attimi gratuiti di letizia che da bimbi ci contagiavano, al risveglio, la mattina del Santo Natale.

    Buon anno!

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