mercoledì 20 dicembre 2017

MADDALENA LEALI: "TRADIZIONE DISSACRATA"

Nuovo, ampiezza, meta poesia, presepi di vita e di fuga; di uomini assenti, presenti in futili giochi di esuli mondi; in giochi di giorni fuggenti su lastre di marmo; scivolosi nell’aria che odora di morte.
 "Questo noi siamo, in fondo, per il tempo che si vive:
figurine di gesso o di cartapesta calate in un  presepe."

Nazario Pardini



Tradizione dissacrata
(poesia non poesia, più che altro uno sragionamento)

Ho fatto un presepe così grande che ci posso camminare.
Rannicchiata nella greppia,
accarezzo il muso del bue e dell’asino, calde uniche verità.
Irriverente poesia. Ma che poeta è colui che non apprende?
Saperi scritti a matita:
ho cancellato il Credo con gomma pane.
Quale dio distruttore? Quale profeta salvatore?
Che importa! Ridendo dissacro.
Eppure mi muovo in punta di piedi,
non urto pastori, né Magi né cammelli.
Muschio e farina in montagna,
sabbia di mare nel deserto,
stagnola d’argento sul letto dei fiumi,
stelle di strass nel cielo di carta di riso blu.
Giunge il quattordicesimo giorno. L’opera è finita. Riposerò.
Il biblico Signore, compiuto dal nulla l’Universo,
riposò il settimo giorno.
Sette giorni a partire da nulla.
Delirio di onnipotenza nel racconto degli sciamani
o debolezza di noi uomini  ordinari,
incapaci di creare  padreterni e sempiterni altri idoli?
Forse dovrei riscrivere il Credo con inchiostro di china.
Lascio il finto deserto e cammino nella casa,
che si allarga intorno al presepe in un magico zoom.

Questo noi siamo, in fondo, per il tempo che si vive:
figurine di gesso o di cartapesta calate in un  presepe.
Campiamo in  luoghi fragili, creatori di noi stessi,
miti caduchi dell’esistenza percepita.
Grandi mani adagiano, talvolta, qualcuno nella greppia.


©Maddalena Leali
Genova




1 commento:

  1. Complimenti Maddalena Leali,bella metapoesia del disincanto.
    Complimenti professor Nazario, grande commento! È un'altra poesia la sua, splendida,: "presepi di vita e di fuga," fino a ."...scivolosi nell'aria che odora di morte.", sincera e necessaria.
    Ed ecco perché nasce l'impulso a ricercare bellezza, a vivere la tensione per liberare positività.
    Eccola la sua bellezza professore! Grazie,
    Rita Fulvia Fazio

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