domenica 8 luglio 2018

CLAUDIO FIORENTINI: "L'ANIMA"


L'anima

Claudio Fiorentini,
collaboratore di Lèucade

Immaginate un fuoco d’artificio, ma non di quelli che puzzano e fanno rumore, semmai di quelli luminosi che scoppiando irradiano migliaia di scintille tutt’intorno. Ora immaginate che l’esplosione si ripeta e si ripeta senza mai smettere di irradiare luce che si sparge. E immaginate che le scintille non siano migliaia, ma milioni, miliardi... e più si va avanti, più si moltiplicano. E immaginate anche che vanno sempre più lontano. Ciascuna di queste scintille è un’innesco e può dar luogo a nuove esplosioni. Così è l’anima. Solo il punto centrale, il fuoco iniziale dell’esplosione è l’identità: l’io che si è formato da esplosioni precedenti e che scompare con la morte, lasciando che le scintille si propaghino sempre più lontane, sempre più disperse e dissolte.
Ora pensate alla scintilla come a un innesco. È così, si condivide sempre qualcosa che genera in altri qualcos’altro. Esplosione che genera scintille che generano esplosioni che generano scintille. L’anima si propaga ben aldilà dell’identità, e vive grazie al distacco con l’io. Quando l’io non esiste più, ogni scintilla, ogni frammento è libero di andare a disperdersi nell’eternità. Eppure, ogni frammento incontra altri frammenti e, potenzialmente, potrebbe formare, insieme ad altri, un nuovo nucleo di fuoco per una nuova vita... ma è chiaro, l’anima non è un replicante e l’identità, dopo la morte dell’io, non esiste più.
Ora, ogni scintilla può generare nuovi fuochi, a prescindere dalla vita o dalla morte. Difficile avvedersene, ma necessario comprendere che la nostra responsabilità è grande e ogni atto di comunicazione (cum-unum) ha in sé il seme della vitalità, e genera altri atti di comunicazione. Così l’anima si espande in vita partendo dall’io, e ancor di più dopo la vita, senza più “io” a focalizzarne il centro.
Se tu pensi a uno zio, un amico, un amore che se n’è andato, e se ti si stringe il cuore e senti che qualcosa dell’altro è dentro di te, quello è una scintilla della sua anima che si è frammentata e dispersa, ma che ha lasciato qualcosa dentro di te, qualcosa che si traduce in valore, in brividi e sorrisi, che ti porta ad andare avanti per la tua strada tenendo presenti in te parole e momenti di chi non c’è più. E quella, per noi, è la missione dell’anima. 
Ora, renditi conto che anche tu fai la stessa cosa, e ancor di più, la farai morendo... un frammento di te vive e vivrà in altri, si svilupperà a modo suo, non sarà più tuo, non sarai più tu, sarà emozione, brivido, traccia di percorso. 
Seminare scintille: a questo serve l’anima, a questo e null’altro. Esserne consapevoli è il primo passo verso la serenità.

Claudio Fiorentini



1 commento:

  1. Considerazioni molto significative, proprie di un poeta che elabora seguendo una dinamica ascensionale. Poiché "se l'anima è nata alata", angelo o uccello, respiro, non è di questa terra, non dei suoi confini, delle sue chiusure, pareti, ma aspira a tornare nei domini dell'aria. La poesia-Psiche è abitante delle sommità. L’anima è infatti parola, è Psiche, “semina scintille” .
    " Psiche è l’anima del poeta il cui compito è di "elaborare il visibile per servire l'invisibile ..: conoscendo ciò che non si vede, non conosce ciò che si vede, ma ciò che si vede gli serve continuamente per i simboli":il momento di conoscenza del mondo

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