domenica 8 settembre 2019

M. LUISA TOZZI LEGGE: "FRA DUNE DI LAVA ANTICA" DI BRUNA CICALA


Analisi limpida, schietta, polifonica, che affonda la lama  nel cuore del canto. Ci sono tanti modi di leggere; tanti percorsi di lettura; Maria Luisa Tozzi li affronta tutti con interventi sapidi di cultura: da quello psicologico a quello biografico, da quello naturalistico a quello memoriale, da quello esistenziale a quello stilistico. I riferimenti a poeti e scrittori di valenza letteraria sono appropriati e mai epigonici, e contribuiscono in maniera efficace a far risaltare il gioco poetico e gli usi figurativi di Bruna Cicala, il cui valore, dall’analisi, emerge con tutta la sua portata creativa.  Il linguismo del critico corre immediato e fluente, con grande empatia, senza bisogno di ricorrere a stratagemmi di eccessivo tecnicismo che spesso servono solo a mascherare povertà d’idee. I miei complimenti all’autrice di questo  saggio esegetico che dimostra, ce ne fosse ancora  bisogno, quanto sia adusa alla scrittura; sia abile nel penetrare negli abissi misteriosi dell’anima umana.     

Nazario Pardini


BRUNA CICALA
Fra dune di lava antica

È incontrare con sgomento pagine che leggono la propria vita: discanto immediato, ipnosi vigile,

echi e tintinnii di barche remote -ora presenti – e di greggi ordinate, che vanno in ubbidienzia; infanzia, fruscii di conoscenza magica; orizzonti d'amore; il vagito bello di chi nascerà; sicuri promontori nel mare amniotico; ma anche l'urlo, il boato del sisma, la fuga verso beffarde dune antiche di lava; il peccato nell'uomo.
Il bisturi affronta coraggiosamente abissi irragionevoli, energie contrapposte alla bellezza, il mistero del vivere. Il suo valore sta in questa lotta, nella forza da aggiornare: perché il Poeta è
 cosciente di un tesoro ereditario, da portare alla luce e poi da distribuire a chi piange, per illuminare la strada negli ingorghi della sofferenza.
Poesia come energia certa e non fantasiosa, ingannevole promessa, affermata con il capo controvento, scoperto, audace, mai chino ed ossequioso, nel gioco di una partita tesa allo spasimo, per giungere alla vittoria sulle sfacciate pretese della sorte.
Gioco senza tregua la vita, pianto intermittente, ma non resa; fronte e sguardo verso l'arcobaleno intravisto – termine del mistero sotterraneo nei corsi individuali e universali – in cui il cielo sarà indistinguibile dal mare e la bellezza metamorfosi del caos, al suono di cantilene infantili, di altalene su risacche altalenanti, voli senza caduta, fruscii di verità.
La poetica di Bruna Cicala non è più monologo, ma canto epico, che trascina, dal ritroso in avanti, verso l'eden dell'umanità, percorrendo la via del classicismo e del carico umanistico, attingendo dall'albero della vita.
Se gli esercizi razionali o il cappello per effimere, mondane seduzioni hanno portato lacrime, lo scroscio della vita, la raccolta paziente e determinata delle gocce, ipotizzerà, dimostrerà poi l'incontro di anime e stagioni.
Era dunque nel giusto il pensiero magico dell'infanzia (Pascoli), che riverberava l'arcobaleno: perché il tempo non esiste (Forse il tempo venne/ e poi andò), è finzione sbaragliata (Borges), mentre sono gloria le voci felici, mai dissolte.
A fronte di una realtà matrigna (Leopardi) e invidiosa, la poetica di Bruna Cicala ammaestra sulla meraviglia: srotolare memorie è metodo, lezione di silenzio e ascolto di fruscio di stelle, di onde, di Vita.
E ci troviamo nella lectio dei Grandi, nella loro memoria: tuttavia responsabilmente in progress, per la vibratilità lessicale, la tenerezza degli ipocoristici, i divertissements alla Debussy, la morbida abilità innovativa di connubi verbali sdrammatizzanti. Ci troviamo nella creazione.
Le pagine di Bruna Cicala ci affidano una psiche che ha dolorosamente indagato, ma si è rafforzata nel rimuovere protervia o violenza; sono un canto polifonico di voci al femminile e al maschile; un'armonia di genialità dolcissima e potente.
Ora Tallusa non dovrà più piangere ciò che ha perduto: se ne andrà dalla casa del dolore verso altre sfide, senza rinnegare la sua materna grandezza.

Maria Luisa Tozzi


1 commento:

  1. Sono emozionata e onorata per le splendide parole espresse da Maria Luisa Tozzi sulla mia silloge. Sono emozionata perché la ritengo una persona sincera e davvero molto preparata, sensibile e profonda. Ringrazio onorata il Dr. Nazario Prandini per avermi dato spazio nel suo blog così qualificante.

    RispondiElimina