mercoledì 18 settembre 2019

SANDRO ANGELUCCI LEGGE: "METAMORFOSI E SUBLIMAZIONI" DI R. FULVIA FAZIO


Sandro Angelucci legge:
“METAMORFOSI E SUBLIMAZIONI” di RITA FULVIA FAZIO
Guido Miano Editore, Milano, 2019
mianoposta@gmail.com




Bene fa l’Editore a collocare l’opera prima di Rita Fulvia Fazio nell’ambito della poesia elegiaca che ha caratterizzato gran parte del nostro Novecento (cfr. la citazione di Mario Luzi riportata in Premessa da Guido Miano).
E altrettanto appropriato mi sembra quanto asserisce Enzo Concardi nella sua prefazione quando sostiene che inizialmente troviamo quelle liriche che non esita a definire della “morte interiore”, dove “solitudine, dolore, disperazione, pianto, incomunicabilità” la fanno da padrone. “Poi - prosegue - consequenziali, giungono le liriche della ‘frantumazione ontologica’: i sentimenti rinsecchiscono, le volontà soffrono apatie, regna solenne l’indifferenza, il mondo è dilaniato senza essere e dignità, i sogni si spengono, frasi di odio e terrore chiuse alla speranza allignano in modo allarmante.”.
Ecco, è proprio su questo campanello d’allarme che vorrei soffermarmi: è vero e indiscutibile che “c’è un’urgenza di vita” (per tirare in ballo di nuovo Concardi) nella poetessa, ma è come se venisse soffocata.
Ci sono squarci d’azzurro che si aprono ogni tanto in un cielo sostanzialmente nuvoloso e minaccioso di pioggia: come in una giornata autunnale e ventosa che scompiglia, scombussola  e, a volte, persino sconvolge.
Così, la Nostra esorta a tenere “il respiro stretto / col proprio giorno / nella realtà quotidiana” per non perdere il contatto con la vita autentica, per non partecipare “l’ansia e la paura del nulla”, il “senso del vuoto / che illude / l’oggi del Potente”.
Entrare in Empatia (questo il titolo della poesia dalla quale sono tratti i versi sopra citati, e che, personalmente, ritengo la più riuscita dell’intera raccolta) significa “consegnare al fato”, ai nostri figli, all’Amore, “l’ultima verità”.
E mi sento di concludere con un’esortazione ed insieme una speranza che siano valide per l’Autrice e nondimeno per tutta l’Umanità: cerchiamola questa partecipazione emotiva e spirituale con chi non ha mai smesso di dimostrarci la sua, con Madre Terra; ne scaturirà una comunicazione intima e - nel senso letterario - verbale, che sarà il primo dei mattoni sul quale fondare il futuro.

Sandro Angelucci

5 commenti:

  1. RICEVO E PUBBLICO

    La ringrazio signor Sandro Angelucci, del tempo dedicato alla lettura della mia opera esordiente, del suo contributo critico. Cordialmente
    Rita Fulvia Fazio.

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    1. L'ho letta con interesse. Le auguro un prolifico e luminoso cammino letterario. Con viva cordialità,

      Sandro Angelucci

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  2. RICEVO E PUBBLICO

    "Alla sua prima prova, la poetessa Rita Fulvia Fazio si presenta già con significative credenziali critiche che ne avvalorano lo spessore poetico, sottolineando la profondità, la complessità e gli specchi d'anima della sua sensibilità lirica... amore con la A maiuscola, certo, perché così scrive la poetessa in numerose poesie sentimentali, e ciò è già di per sé una presa di posizione, una scelta. Amore come mosaico di emozioni... affinità di sentimenti, profondità di visuali, delicatezze umane e liriche con Rita F. F. scopriamo in una lirica amorosa di Sibilla Aleramo..." (Enzo Concardi). E questa non è empatia?
    Saluti
    Rita Fulvia Fazio

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  3. RICEVO E PUBBLICO

    In risposta alle sue discutibili teorie:

    NUVOLA DI FELICITA'

    Non resto nella disillusione
    per l'illusione che illude.
    Non è questo il mio sogno
    di speranza
    alla comprensione
    che diffonde la buona intelligenza.
    Non resto, sola,
    nella nuvola bella
    dell'ipersensibilità,
    compassionevole e leale,
    poiché acuisce in voi
    l'attitudine
    al raggiro e alla superbia gogliardica
    per ridurla,
    dall'innocenza e dalla sana intellettualità
    alla sua stessa negazione.
    No, no il sentimento
    è buono e semplice,
    come la semplice bellezza
    è verità.
    E allora,
    prendo con me
    la favola bella della vita
    e fuggo!
    Ben fuggo
    con le mie molte vite
    verso la libertà.

    21 dicembre 2015

    PER MANCATA BIOGRAFIA

    Non sei quello che sei,
    sei quello che gli altri vogliono
    che tu sia. Una
    mancata biografia.
    Colui che riguardo non ha
    a riconoscere una realtà sì
    differente dalla propria,
    sfiora l'irreale necessità
    di annullarti per
    mancata complicità
    al dialogo
    d'insensibile superficialità insincera.
    L'idealismo disconosce.
    Nella mistificata fantasia
    del cicaleccio
    l'arte della falsa rappresentazione
    non ha anelito
    di verità, idealità.
    Alfine,
    al rilucente metallico
    mestiere di
    agghiacciante guerriglia
    esausta è la discordanza. E sì,
    al vampirismo
    il filo stride, avvampa, si spezza.
    Prossima è la disfatta delle
    informi, esangui non paghe molecole che,
    all'uso del sublimato,
    libera loro discredito.
    E' palese il negativo alla fotografia,
    vittime loro stesse,
    si sciolgono.
    Libere, sì,
    libere di cercarsi
    altre vittime,
    libere di dar voce
    ai nuovi burattini rotti.

    16 agosto 2014

    RITA FULVIA FAZIO

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  4. RICEVO E PUBBLICO

    Prendo spunto dalle critiche letterarie a firma Angelucci; Santoro su blogletteratura di L. Spurio sul mio volume di esordio Metamorfosi e sublimazioni. : critiche che accolgo con spirito di accrescimento e, affinché sia esso stesso validante, mi sento di apportare il mio pensiero. Il critico che vuole definire la poesia di un autore deve darne un'immagine completa, organica e motivata possibilmente studiandone la genesi, l'evoluzione nel tempo attraverso le opere. Se invece Il critico si sofferma sulle qualità e caratteristiche poetiche deve soffermarsi sulle metafore, sul modo di usare le parole, sulle immagini, sul rapporto tra immagini e concetti (l'astratto delle immagini e il concreto dei concetti). Non stupirà la citazione, che simpaticamente inserisco, propria di Voltaire: "Datemi una frase qualsiasi di un uomo qualsiasi, estratta dal suo contesto, e io lo condannerò a morte" il critico che sprigiona una "fantastica" fantasia per attestare la sua verità. Cordialmente,

    Rita Fulvia Fazio

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