domenica 3 novembre 2019

GIUSY FRISINA: "LUCI DI NOVEMBRE"

Giusy Frisina,
collaboratrice di Lèucade





Il mare: la luce, l’ombra, la battima, la profondità, il mistero, la fuga, l’oltre, la quietudine, l’inquietudine, il ricordo, il profumo salmastro, il salmastro leggero, il leggero restare, il restare e il viaggio, l’isola: l’esistere, il morire, l’amare, la vita. Chiaroscuri che si fanno simbologia di una infinita malinconia; di una malinconia che galleggia sul mare… 

Nazario Pardini


LUCI DI NOVEMBRE

Il grigio plumbeo
Del mare di novembre
Increspa schizzi d'oro
Di brulicante luce
Prezioso ultimo dono
Del Sole alfiere
Alla Regina riflessa
Sulla sua anima d'acqua
Ora placata
Che più nient'altro vuole
Se non stare sul bordo
Del suo trono  di roccia
Da tempi immemorabili aggrappata
Al suo fervore d'alghe
Nei gorghi mai rimossi
Mentre esplora lanterne ignote
E fari d'altra luce nella notte
E il giorno non si arrende
Nell'ombra che si annuvola e già  vola
Sulle salmastre ali di un gabbiano.

Da Percorsi effimeri, Aracne 2016
(primo classificato per la poesia edita al XIV Premio letterario Internazionale “Voci”-Città di Roma)



2 commenti:

  1. Una lirica due volte cara al mio cuore. Per il suo valore artistico e perchè estrapolata dalla Silloge che ha visto Giusy Prima classificata nella sezione Libro Edito al nostro Premio "Voci" Città di Roma 2019. I versi della mia Amica, acquisita e già antica, sono dedicati al mare d'inverno e toccano profondamente le corde del mio essere. Vivo in simbiosi con il mare e ritengo che d'inverno acquisti una forza elementare e potente travolgente. Ruggisce, si anima degli odori quasi impercettibili d'estate: profumo d'alghe, di iodio... La nostra splendida Autrice procede per immagini simili a flash esaltanti:
    "Prezioso ultimo dono
    Del Sole alfiere
    Alla Regina riflessa
    Sulla sua anima d'acqua."
    Invade tutto il nostro spazio emotivo, trascinandoci di fronte alla distesa 'in fiamme'- mi si consenta l'ossimoro -, alle creste lucenti, alle nuvole in viaggio, alle ali pregne di salmastro di un gabbiano, che tanto evoca i "Gabbiani" di Cardarelli nei versi finali: "Io son come loro, in perpetuo volo / e il mio destino è vivere / balenando in burrasca".
    Giusy rende le immagini sequenze, donando al lirismo qualcosa di incredibilmente filmico. La ringrazio e la abbraccio... E ovviamente abbraccio con lei il nostro Nazario.
    Maria Rizzi

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  2. Maria Rizzi mia nuova grande e di nuovo invisibile amica antica, come lei poeticamente dice, è a mio parere una critica straordinaria,ma che dovrebbe anche riprendere a scrivere versi,perchè ogni sua parola è intrisa di poesia.Ed in comune abbiamo anche il mare "dentro".Un abbraccio grande le arrivi con le onde.
    Giusy Frisina

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