venerdì 1 novembre 2019

LUCA GIORDANO LEGGE: "ICARUS" DI GIOVANNA REPETTO


ICARUS di Giovanna Repetto


Riguardo al contenuto l’effetto sorpresa di alcuni colpi di scena è una parte fondamentale delle emozioni che dona il racconto.
Esso ha elementi fantascientifici, che si innestano in una storia dove le emozioni sono reali, Giovanna Repetto ci fa vivere le emozioni che fanno parte della struttura dell’animo umano che rimarrà sempre uguale: amore, rimpianto, odio, gioia.
Nel racconto ci sono i problemi della vita contemporanea: paura della diversità, fascino di quest’ultima, spregiudicatezza nei confronti delle regole naturali, senso di colpa che porta l'autodistruzione, confusione della vittima con il carnefice, ma anche la chiarezza che il debole è la vittima, degrado e importanza della famiglia.
Il testo si cimenta nella ricerca della leggerezza, non ci sono pesantezze, teoremi, il lettore è lasciato libero di guardare la scena con i suoi occhi, infatti la storia è lineare e l’elemento fantastico scioglie solo alcuni problemi di contesto, altrimenti difficili da motivare.
L’esclusione è una delle forze in gioco nel racconto.
Un'affermazione di Pasolini molto famosa recita: "La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.” Quante persone non vengono ascoltate, e quindi non capite, così sono come morte perché le loro ragioni non si potranno mai affermare, non avranno mai il loro spazio, solo se saranno fortunate, avranno qualcuno che gli dona qualche attenzione, ma si sentiranno sempre come se fossero abusive.
È vero che l'anima imprigionata, che non viene ascoltata, si ribella.
È la violenza del protagonista, scandalosa ma comprensibile. Chi non ascolta le ragioni di qualcuno è come se lo uccidesse. Nel vangelo di Matteo (5,22) Gesù afferma che chiunque dice pazzo a al suo prossimo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna, cioè all’inferno. Questo mi pare il centro morale del racconto: capire gli altri, identificarsi, anche quando sembra impossibile. Per me è un valore assoluto, l'umanità è sempre presente, anche se a volte sembra che non ci sia più. Penso, al contrario, che non bisogna sottovalutare l'elemento misterioso della presenza dell'umano, ho conosciuto persone disabili con profondi disturbi della comunicazione, incapaci di parlare, che si esprimono con opere pittoriche grandissimo valore.
Mi sembra che l’originalità di questo racconto sta proprio nel fatto che esso lega i personaggi all'umanità. Non è disumano il protagonista, Non sono disumani neanche coloro che lo perseguitano, tutti hanno una ragione, sono le scelte che li portano da parte dall’altra, ma l'umanità è una caratteristica che non può essere tolta.

Luca Giordano

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