MOTIVAZIONE AL LIBRO
"L'AZZARDO DEI CONFINI"
DI NAZARIO PARDINI
SECONDO CLASSIFICATO AL PREMIO LETTERARIO "AECLANUM"
<<La silloge di Nazario Pardini,
composta da quattro sezioni: Ombre
(40 poesie), Elegie Pisane (32), Dialoghi (3), Canti Larigiani (28), ha l’intricante titolo L’azzardo dei confini. Confini sono, in senso letterale e traslato,
il limite tra il noto e l’ignoto, l’essere e il non essere. Superare tale
limite è rischioso, come il folle volo di Ulisse.
I componimenti qui raccolti costituiscono
una sorta di consuntivo di un’attività poetica costante nel tempo. Essi si
segnalano per la limpidezza e l’armonia del verso, per l’abilità di
versificatore che si muove con agilità tra varie proposte metriche e prosodiche e tra generi poetici
diversi, per l’efficacia e l’originalità delle immagini, per la capacità
meditativa di cui dà prova nei Dialoghi.
Degno di nota è l’impasto linguistico che
mescida con sapiente equilibrio arditi neologismi (come i verbi autunnare e involucrare, i sostantivi buiore
e balascio e l’aggettivo rubido), voci culte (acro) ed espressioni popolareggianti
(come Non ti pensare che).
Pregevoli sul piano formale e compositivo
sono le liriche nate dall’intenso legame affettivo che lega il poeta a Pisa e
alla sua campagna toscana. Emblematica in tal senso è la lirica Per respirare assieme alla mia terra, in
cui il Pardini, nella scia di Ovidio e, soprattutto, D’Annunzio (Piove) vagheggia la metamorfosi degli
organi del suo corpo (arti, ciglia, dita, capelli, occhi) nei vari elementi
vegetali (rami, verdi, grappoli di funghi, distese di grani, bacche di ginepro)
“per non perire, / ma verdeggiare di nuovo sugli alberi / per respirare assieme
alla mia terra”.>>. (Antonio V. Nazzaro a L’azzardo dei confini, BookSprint Edizioni, 2011; Premio
Aeclanum)
(Il premio era già stato vinto dall'autore nell'edizione 2000 con l'opera Alla volta di Leucade")
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