In libreria/ Sandra Evangelisti. Cuore contrappunto
Prefazione di Patrizia Garofalo
| |
06 Luglio 2012
La struggente persistenza del desiderio nel “contrappunto” del cuore “insegue” le pagine della nuova raccolta di Sandra Evangelisti con respiri lunghi e fiato corto. La rinascenza indicata nella copertina dallo sprigionarsi dei fiori che si aprono violenti a primavera, spaurisce quasi con la sua ciclica morte e rinascita, con la sua acquisita permanenza. Non al cuore accade questo miracolo entro cui si vorrebbe scorresse la linfa vitale e foriera di promesse. E, ad ascoltare bene le parole dell’autrice, nella sovrapposizione melodica di contrastante viversi all’interno di un amore totalizzante comprendiamo “il contrappunto” che indica nel cuore la pietra sapienziale che tende all’unitarietà apparentemente non irrelata dell’esistenza. Ma l’alta valenza della silloge è ben oltre questa tensione d’accordo con il cuore; si connota in una scrittura “senza sceneggiatura autobiografica” e rimanda alle fondamenta di un sentire senza tempo, ancestrale, antico e primigenio; nessuna supponenza intellettuale al cuore che non tiene, all’assenza che si misura con le contrazioni del ventre, ad una fisicità che si fa linfa stessa anche nel desiderio violento e nell’agonia dell’attesa, nella gioia e nel lutto, anche nel respiro che scrive:
e, così, nel corpo pronto a riavere quel dono che lo bagna nell’unicità di un istante che diventa eternità.
Non c’è scrittura catartica quindi, in questo Cuore contrappunto, quanto invece fermo-immagine di respiri sospesi di un cercare senza fine. E le liriche arrivano come un abbeveraggio necessario al viaggio, sguardo incantato ad un albero stracolmo di fiori profumati ed aperti come corpo al corpo amato.
Patrizia Garofalo
Sandra Evangelisti, Cuore contrappunto
Edizioni del Leone, Venezia 2012, pagg. 64, € 10
Commento di Nazario Pardini
Dalla lettura della prefazione di Patrizia Garofalo, fra l'altro chiara,
arrivante e puntuale nei suoi dosaggi di termini esegetici, e dalle brevi
citazioni testuali si può tentare d'intuire e di dedurre quello che è il filo conduttore che caratterizza
la poetica dell'autrice. Un cuore che si apre alla vita e all'avventura
esistenziale come una fioritura profumata e colorita della primavera. D'altronde
come si potrebbe narrare di noi e del nostro essere, ora inquieto, ora desideroso
di espansioni, come si potrebbe senza ricorrere alla natura disposta e
disponibile a concretizzare coi suoi palpiti
ed i suoi orizzonti i nostri stati d'animo? Una simbiosi erotica, un canzoniere
d'amore, che si amalgama quindi con un alentour ora vivace, ora flebile, ora
brumoso, ora soleggiato, ma sempre vicino al consumarsi di questa nostra
esistenza labile e fuggitiva. E’ qui che l’amore coi suoi sospiri, coi suoi
battiti, con le sue illusioni, delusioni, passioni, e oniriche speranze è determinante e indispensabile a dare un senso alla nostra esistenza. Anche nella sofferenza.
La vita è fatta di dualismi; il bene e il male, il piacere e il dolore, la luce
e la notte, l’amore e l’odio. Sta in questa
scandalo della contraddizione la vita dell’Uomo. E Sandra Evangelisti sembra dirci che solo
respirando l’aria dell’amore si può vivere, pur coscienti delle
dicotomie dell’essere e dell’esistere:
“ancora,
nell’aria del giardino
[…]
[…]
non mi inventare
mentre la vita si fa dura
e vince
sulle idee.”
Il
poeta direbbe: “L’amore, il sogno, e un azzardo oltre i confini fanno
della vita un romanzo da leggere e ripassare. Un romanzo che vale la pena vivere e ricordare con tutti noi stessi”.
| |
E ti rivissi, vita,con un sentire lieve e tanto amato che in ogni fatto lieto o meno lieto,ma scampato, vidi un superbo dono
venerdì 6 luglio 2012
Sandra Evangelisti, "Cuore contrappunto"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento