domenica 15 dicembre 2013

ANTONIO SPAGNUOLO: INEDITO

“LUCI”



Le luci si spengono una ad una
ed io mi lascio trasportare dal riflesso
che spinge dolcemente alla deriva.
Non sai tradurre contro ombre e speranze
l’attimo breve che cingeva il mio corpo,
l’angoscia inopportuna consigliera
che tradisce il passo
con fiamma incandescente di terrore.
La trappola che sfiora la spirale
lentamente ritorna, per incidere
qualche sospetto, qualche minaccia,
il fiato mozzo, e la memoria architrave
dei trascorsi tramonti.
Le tue mani parlavano
come il semplice tocco del pentagramma
e le dita sfioravano palpebre.
Ritorna per me qualche sera
in questa favilla
e domani il sogno che sfugge al mio ciglio
potrebbe ritrovare il tuo profilo.

**
Antonio Spagnuolo



3 commenti:

  1. Dal blog, inedito :questa poesia accorata al triste Natale, si esprime con le luci che segnano il passaggio della tristezza. Cesare Pavese, in 'verra' la morte ed avra' i tuoi occhi" si rivolge anche alla speranza come il tutto ed il nulla della nostra vita. Spagnuolo qui, richiama alla mente Pavese, con un balzo di memoria, io che leggo le poesie mi accorgo di questa intima incastonatura letteraria.
    La poesia non e' facile da leggere se parla alla superficialita'. Un cordiale augurio di buon proseguo letterario e di buone feste.
    Enrico Raggi

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  2. Carissimo Enrico, anche per me vale la stessa sensazione
    Certamente e' interessante scoprire come le luci siano, cosi distanti dai momenti di festa, quelli che si immaginano felici. Al contrario qui si presentano luci che vanno via come fine della vita. Per cui ci tengo a fare un augurio molto luminoso al poeta Spagnuolo che spero tovi qualche nuova bellezza anche in vista di Natsle.
    Augurissimi a tutti del blog!
    Giovanna - Bologna
    NA

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  3. Antonio Spagnuolo, lascia a questo inedito un guizzo luminoso di metafora poetica che, come osserva il prof. Raggi (nel suo commento al blog) si incastona alla poetica di Pavese con un pessimismo, in antitesi al segno di festa che, a breve, richiama alla nascita natalizia. Ma forse sono questi i momenti in cui la mancanza degli affetti si fa voce di sentimento e malinconia di ritrovata memoria.
    Bravo. Sandra Bernacca



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