Da una ricerca
web risulta e segnalo gli importanti Premi conseguiti da Maria Ebe Argenti con
la sua ultima fatica letteraria di cui riporto uno stralcio della mia
recensione già a suo tempo pubblicata su questo blog:
Primo Premio per la III Edizione del Premio Internazionale di Poesia “UGO FOSCOLO” per la sezione A inerente una “silloge inedita di poesie”. Motivazione: “Raccolta d’ispirazione unitaria, scritta in versi ben scolpiti, soprattutto nei cinque sonetti che la chiudono. Lo spirito foscoliano, assai presente, impregna ogni pensiero o concetto espresso. Canto melanconico e spesso tentato slancio nell'oltre, pieno di speranza."
Primo
Premio TERRE DI LIGURIA 2013 LA
SPEZIA per la composizione edita “Il Tempo
dell’attesa” (dal libro NON TRAMONTATE STELLE – Genesi
Editrice di Torino).
CENTRO
LUNIGIANESE DI STUDI DANTESCHI Centro Lunigianese di Poesia “Frate Ilaro
del Corvo”. XXXI EDIZIONE 2013. 1° PREMIO PER SILLOGE EDITANON
TRAMONTATE STELLE - Genesi Editrice (Torino).
CENTRO CULTURALE FIRENZE-EUROPA
“MARIO CONTI”. “FIORINO D’ORO” a MARIA EBE ARGENTI, per il libro "Non
tramontate stelle" premiazione SABATO 7 Dicembre 2013 alle
ore 16.30. Motivazione: “Siamo di fronte ad un’opera completa di
un’autrice che ha rag-giunto la sua piena maturità letteraria attraverso un
percorso che le ha permesso, passando per i Classici, di dare forma ad una
cifra stilistica del tutto personale. La musicalità del testo passa ancora da
una sensibilissima attenzione alla metrica, ma cede sovente ad assonanze e ad
espedienti che ne accrescono il valore poetico. Ne risulta un’opera
d’ispirazione foscoliana per stessa ammissione dell’autrice, ma al medesimo
tempo consa- pevole ed originalmente moderna".
Sinceramente sono felice di essere stato uno dei primi ad avere letto
questo dolce e robusto testo di poesia. E ancor più lo sono per aver trovato
una piena conferma a quello che ebbi a dire nella mia recensione.
Nazario Pardini
Maria Ebe Argenti: Non tramontate stelle. Genesi Editrice. Torino. 2013. Pp. 80
La ricerca di una verità difficilmente rintracciabile sui tanti perché della vicenda umana
"L’opera trae il titolo dalla poesia eponima che, a inizio della silloge, mette da subito in evidenza quello che sarà il leit motiv, il filo conduttore di questo “Poema”: l’inquietudine del fatto di esistere: “Non tramontate stelle, rimanete/ a sollevare il velo di paura/ che un poco inquieta l’apparente quiete”. Sì, l’inquietudine che proviamo di fronte ad una realtà che, pur bella che sia, non dà sufficienti soluzioni ai nostri interrogativi. “Siamo solo corsari senza approdo”, afferma la Nostra, con un verso tanto vicino a quel “viandanti sperduti”, di voce cardarelliana. E’ divisa in tre parti: la prima di 5 composizioni, la seconda, la più corposa, di ben 40, e la terza di 5 sonetti rispettosi per architettura metrica e compositiva della più grande tradizione letteraria. E le tre parti si embricano fra loro espletando una poetica che scava negli angoli più reconditi della vicissitudine umana. Ho già avuto occasione di rimarcare in prefazioni e note critiche la caratura di questa importante autrice. E posso senz’altro affermare che Ebe Argenti ci ha abituati ad una grande poesia; poesia costruita su una versificazione robusta, lineare, organicamente controllata, ed espansa verso orizzonti a cui si azzardano vaghezze semantiche, e ardori allusivi di metafore. E quest’opera pone l’accento sulla continuità stilistica dell’Argenti, le cui occasioni poetiche sono di una plurivocità di marcata vis creativa: introspezione, slanci onirici, cospirazioni paniche di grande intensità emotiva, tratti di un reale disposto e disponibile a collaborare alla cristallizzazione degli stati d’animo..." (dalla recensione di N. Pardini).
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