Nazario Pardini
Primavera
Rientrano
da luci consumate
gli uccelli
tra le fronde della sera
e portano
con sé sapori d’erba
fresca
fragranti.
Danzano le foglie
delle buttate
prime di stagione
Una
canzone s’ode da lontano
profumata
di verde e primavera
continua
negli svoli della sera
delle
rondini brune. Dietro il poggio
si
affoga roggio il sole e non appaga
l’ultima
voglia dei ricami d’oro
nel
cielo che l’azzurro spiove a terra.
Non
diparte il profumo né riposa,
neppur
di notte; al suolo stagna peso
e
sapido trabocca primavera (da Suoni di luci ed ombre. ETS. Pisa. 1998).
Una poesia che illanguidisce l'anima fino a scioglierne i veleni che la turbano e l'avviluppano. Bravo, davvero molto bravo, complimenti vivissimi...
RispondiEliminaNinnj Di Stefano Busà
Un augurio - questa lirica - di cui tutti abbiamo bisogno, un inno alla gioia come la nona sinfonia di Beethoven.
RispondiElimina"Trabocca primavera" - è proprio così - da questi versi: musica e danza con le quali l'animo si rigenera colmandosi di quel profumo che "non diparte...né riposa"
Sandro Angelucci