Da Sonetti e Madrigali d'Amor e
Guerra
Qual trovatore
Qual trovatore che le corti
incanta
il liuto prendo, traendone accordi.
Risuona l'aria e d'armonia vi canta,
il liuto prendo, traendone accordi.
Risuona l'aria e d'armonia vi canta,
e mentre parlo dei vostri
ricordi,
dipingo il cielo di alte mie parole,
così che il mondo di me non si scordi:
dipingo il cielo di alte mie parole,
così che il mondo di me non si scordi:
del cantore che mai lasciò da sole
le anime vostre, perse in mezzo al mare.
Canterò le onde o quello che si vuole,
le anime vostre, perse in mezzo al mare.
Canterò le onde o quello che si vuole,
di quei momenti in cui lacrime amare
rigano i volti e poi di nostra vita,
che s'accompagna al solitario andare,
rigano i volti e poi di nostra vita,
che s'accompagna al solitario andare,
se ne va lieve dalle nostre dita,
arrivando alla sera a naufragare.
Rapida come il vento ci è sfuggita,
arrivando alla sera a naufragare.
Rapida come il vento ci è sfuggita,
ma fra tempeste, sere, e nuove aurore
per sempre ora vi canterò d'amore.
per sempre ora vi canterò d'amore.
La ringrazio nuovamente, professore, come sempre è gentilissimo
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