lunedì 27 luglio 2015

CLAUDIO FIORENTINI: "LA POESIA VA IN PIAZZA..."

Claudio Fiorentini collaboratore di Lèucade

In mezzo ai palazzoni degli anni sessanta, nei luoghi che spesso vengono definiti “non luoghi”, là dove le scatole di lamiera gommate invadono strade e marciapiedi con una prepotenza che non gli è permessa altrove, dove il rumore dei bus viene accolto in un’orecchia di cemento, dove lo smog stenta ad andar via, dove i motorini sono parcheggiati alla rinfusa sui marciapiedi e dove gli stessi centauri circolano sui marciapiedi... in quei luoghi l’educazione è un bene raro e le Istituzioni dimenticano che esistono i cittadini. Già, questo è un dato di fatto. Eppure è proprio in quei luoghi che la vita si manifesta in tutte le sue sfaccettature e la vedi, la vedi negli sguardi della gente presa a correre per le strade, chiusa in macchina, a cavallo di una bicicletta, in moto, a piedi, alla fermata del bus, davanti a una vetrina, in una bottega, in un cortile, in strada, al supermercato… gente che si occupa delle mille e più faccende quotidiane, uomini e donne, vivi come spesso neanche ricordano, impegnati e occupati a riempire il tempo della vita. La città, quella vera, è lì, ed è proprio lì che occorre trovare il modo per fermare questo ritmo, rallentarlo, imporre una pausa e fare altro!
Basta qualche ora in un giorno qualunque, basta veramente poco per trasformare il “non luogo” in luogo d’incontro dove, come per incanto, tutta l’energia di questo disordinato e quotidiano pullular di vita diventa un’aggregazione di forze benevole e la magia della vita si manifesta nella sua meraviglia.
È successo a Porta Portese, nella piazzetta senza nome tra Via Ettore Rolli e Via Portuense, perché un manipolo di coraggiosi, per la precisione il Teatro “Porta Portese”, il comitato di quartiere “la voce di Porta Portese”, la biblioteca condominiale “Il Cortile” e l’associazione “R.O.S.A.”, ha voluto organizzare la festa del quartiere, una tre giorni di spettacoli teatrali e musicali.
Ma in piazza si può fare avanspettacolo, si può fare musica romanesca, si può fare uno spettacolo per bambini, cosa succede se a un certo punto ci mettiamo a leggere poesia? La poesia, lo sappiamo bene, non è un’arte di largo consumo, e ne occorre di coraggio per leggere poesie in piazza, all’aperto, tra gente che passa e rumori molesti, quando trenta metri più in là il chiasso di una macchina che frulla il manto stradale, e dell’asfaltatrice che la segue a ruota, tenta di imporsi… Ebbene, alle 19,30 del 24 luglio, che lo si creda o no, la voce della Poesia ha imposto il proprio valore proprio lì, dove quanto di più violento aggrediva le nostre orecchie! La Poesia non si è lasciata intimidire, e grazie agli eroi che hanno aderito a questa iniziativa, è scesa in piazza, ha vinto la paura e si è rivolta ai cittadini che si trovavano lì: passanti, commercianti, famiglie che accompagnavano i bambini a prendere un gelato, curiosi, non curiosi… persone comuni, insomma: gente che forse non aveva mai assistito a un evento del genere e che si trovava lì solo perché il caldo li spingeva a uscire di casa.
E così venerdì 24 ho avuto l’onore di presentare i poeti Patrizia Stefanelli, Roberto De Luca, Anna Appolloni, Alfonso Angrisani, Gino Guglielmi, Giuseppe Alagna, Marco Maria Cappelli, Fiorella Cappelli, Maurizio Bacconi, Felix Adado, Alessandro Dall’Oglio, Stefano Iatosti, Antonella Antonelli e Franco Cimarelli si sono alternati sul palco per circa un’ora e mezza di lettura di buona, e coraggiosa, Poesia. Alla magia della lettura si è aggiunto un piccolo miracolo grazie a Patrizia Stefanelli che ha portato sul palco sin dall’inizio Fabio, un chitarrista senza dimora che dorme un po’ qui e un po’ là, un barbone che si trovava lì per caso, conosciuto pochi minuti prima su una fredda panchina di granito della piazzetta senza nome.
Insomma, la poesia deve andare dove succede la vita, e nel nostro piccolo, noi di Porta Portese, ce l’abbiamo portata!

Claudio Fiorentini



3 commenti:

  1. Tutto gira e vive intorno alla creatività e alla bontà degli intenti. La poesia è pietra d'angolo nella costruzione degli ideali. Io ci credo, noi ci crediamo. Grazie. Hai detto tutto molto bene Claudio.

    RispondiElimina
  2. ...è stata un'esperienza divertente e interessante, in maniera non banale. Era da mettere in conto il rischio di ricevere pomodori e fischi e invece c'è mancato poco che non piovessero fiori (non esagero, chi era presente lo sa: ha applaudito la gente di strada!) Grazie ancora a Claudio, per l'ottima iniziativa.

    RispondiElimina
  3. Ho ascoltato con piacere ogni parola, ogni suono, ogni respiro, e intorno c'era il silenzio della gente, e il caos della strada,è stata una bella esperienza, è stata una cosa "vera". Grazie ancora a tutti.

    RispondiElimina