mercoledì 7 settembre 2016

PATRIZIA STEFANELLI: "INEDITI"


Patrizia Stefanelli, collaboratrice di Lèucade


a t-nebder

Lento il miraggio
quanto l’andare di una carovana 
d’idee di sabbia, controvento:
sogno d’estate rapido a finire
tra le ombre scure e l’oro del passaggio.
Nel nero dello sguardo dei Tuareg
incede ancora una regina
forse è stanco il suo passo o claudicante
s’appoggia la sua veste al fianco e ondeggia
come le dune non riposa al vento.
Arabeschi orizzonti intessono
in prodigiose altezze va il Simun
e secca e sugge e scuote
e porta il canto dell’uomo del blu:
“Tin Hinan a t-nebder ! *
Dolce donna guerriera
amata e fiera
di forza tu m'inondi
e sempre nella sera
vestale nera
ancora son fecondi
i grani tuoi in preghiera
e ognuno spera
che buona sorte abbondi
Tin Hinan a t-nebder .”

Patrizia Stefanelli 

* L'antico canto dei poeti tuareg era in AAB AAB AAB ( 7-5-7) Tin -Hinan era una regina berbera guerriera. Icona della femminilità e della forza in un mondo ancora matrilineare. Le donne non portano il velo, lo portano gli uomini, i cosiddetti "uomini blu" . ( a t- nebder significa : noi ti invochiamo)


Controluce

Solitudini di passi
e di finestre tra vicoli chiari
e strade scure.
Riuscire, oltre la soglia
d'altezza d'occhi
a guardare torrette e cornicioni
del primo sole ancelle.
Un gatto passa indifferente.
Tra via Genova e il corso antico, in angolo
sosta una donna. Osserva un muro.
È una passante
lo sguardo fermo su una tubatura.
-dovrei, guardare i cornicioni orlati
i festoni anni venti
le ringhiere inghirlandate-
Si volta e resta nei pensieri.
-il tubo ascende alla tettoia-
Innocente.

Patrizia Stefanelli



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