Il
tatto erotico dell’onda
Aggrappato
agli scogli come un urlo
sta il
mare; li percuote, li schiaffeggia,
come
se fosse geloso del vento
che li
liscia, accarezza, e li innamora.
Ma poi
trova la calma. Si riposa.
Come
una tavola, arreso, si adagia,
sulle lenzuola
azzurre; se distratto
dalle
tue forme morbide e procaci,
vibra
le scaglie argentee alimentate
dagli
erotici fremiti sbocciati
dalle
profondità. Tu ti avvicini,
ninfa
dell’equore, dea dell’amore,
quale essere
selvaggio alla sorgente,
nuda;
t’incontra l’onda la cui schiuma
cerca
il tuo corpo, penetra nei vuoti,
ti
avvolge fra le braccia con audacia,
ti
tocca con il flusso che tu senti
dai
piedi fino ai crini. Quando esci
grondi
le gocce avvinte, finché il sole,
geloso
del tuo incontro, allunga i raggi,
per
farti sua; t’infuoca con il tatto
che tu
ricevi al colmo del piacere,
distesa
sulla sabbia, chiusi gli occhi,
la
pelle ancora memore di sale.
15/08/2017
E' davvero incantevole incontrare l'eros di Nazario. Intenso, ricco di sfumature, lucente, sublimato. La donna è tra le dita infuocate del sole, tra le onde dolci e carezzevoli e fa l'amore con gli elementi della natura, divenendo parte viva, pulsante delle 'lenzuola azzurre', del 'flusso ch'ella sente fino ai crini'... Nel leggere quest'ode d'amore ho ripensato alla lirica "Nuda" di Neruda, raccolta nelle "Venti poesie e una canzone disperata" , che ispirarono Sepulveda e, in seguito Massimo Troisi, a concepire "Il Postino".
RispondiEliminaLa donna e il mare sembrano potersi fondere, perdere l'una nell'altro, ritrovarsi, perdersi e ritrovarsi ancora ...
"finché il sole,
geloso del tuo incontro, allunga i raggi,
per farti sua".
Endecasillabi ardenti e giovani. Ispirati, come possono esserlo solo i versi di chi possiede la tecnica in modo ormai inconsapevole. Una lirica d'impatto fortissimo, che scuote le corde dell'anima e mi riporta all'elemento che amo di più con senso nuovo di perdizione. Figlia e amante. Grazie, Nazario, viaggi su ogni registro e sei il battito del tempo che scorre e che sa regalare Poesia allo stato puro.
Maria Rizzi
Caro il mio Toscanaccio, una poesia così sensuale, erotica e pudica al tempo stesso non poteva essere scritta che da te. Il tuo registro è perfetto senza alcuna volgarità, piacere puro sublimato ben lontano dal dettato, per esempio, di una Valduga malgrado tutto grandissima poetessa. E allora io amo il vento e attendo una tua poesia della medesima forza erotica su questo elemento. Mi sentirò così un personaggio della mitologia che, come sai, mi piace immensamente.
RispondiEliminaCarla Baroni
Caro Nazario la lettura delle tue poesie è per me un momento così soleggiato da far fugare qualsiasi ombra. Riuscire a trasmettere sensualità e passione senza alcuna volgarità non è cosa semplice. Grazie di cuore. Serenella Menichetti
RispondiEliminaCaro Nazario,
RispondiEliminacomplimenti per questa straordinaria lirica, è bellissimo leggerti in questi versi dolcemente erotici e passionali in simbiosi con gli elementi della natura nei quali la tua anima si perde dentro
il carnale stupore dell'Immenso.
Emma
Davvero bellissima questa lirica del caro Nazario che descrive in modo superbo e coinvolgente un amplesso tra una bagnante/ninfa e la natura, che ne realizza i diversi momenti. Il mare, con la sua irruenza incontenibile, è l’attore del congiungimento carnale a cui segue il caldo abbraccio del sole gustato dalla ninfa ancora “al colmo del piacere, / distesa sulla sabbia” mentre trattiene sulle labbra il sapore del primo amante: “chiusi gli occhi, /la pelle ancora memore di sale.”
RispondiEliminaLirica erotica, passionale, ispirata e ispirante, trascinante al punto tale da far sentire sulla pelle lo scorrere dell’acqua del mare, da dare l’impressione di avere le labbra salate e da illudere di assaporare il caldo buono e ristoratore del sole estivo dopo una nuotata “impegnativa” ma appagante.
Grazie Nazario, come ben sai ormai, per me il mare è padre e amante! Dico sempre che esso è il mio “liquido amniotico” e quando mi immergo sento lo scorrere sensuale dell’acqua sulla pelle!
Con questa splendida lirica, mi hai fatto sentire viva!
Ester Cecere
Le tue liriche, carissimo amico Poeta,aprono sempre a immagini che trascinano lontano, proprio come voleva l'idea originaria della corrente romantica. La scena ci prende ci affascina ci imprigiona...il piacere si fa condivisione. Qui ho ritrovato Mono il Filosofo, il mare e il vento dalle molteplici voci , che tanto mi hanno suggerito sull'Isola dei Miraggi. E tu, da mago sapiente quale sei, hai sempre sostenuto che l'ISOLA C'E'..anche se comunemente la indichiamo come
RispondiElimina"Isolachenonc'è".E' su quell'isola che ci incontriamo tutti noi,noi che ci crediamo, e su quell'isola viviamo le nostre fantasie (le nostre realtà) e ancora lì ritroviamo il nostro Passato , i giorni più belli, quelli della giovinezza con tutti i suoi meravigliosi ardori.
Grazie di tutto , caro eccellente amico Poeta!.
Edda.
Mi fa felice il consenso(tutto femminile!) agli splendidi versi di Nazario. Una lirica erotica così raffinata che sembra immergersi in un’atmosfera sospesa, mitica, onirica : è il tema della passione amorosa evocata in un mondo naturale, felice, di sogno. ..(…trova la calma. Si riposa./Come una tavola, arreso, si adagia… Tu ti avvicini,/ ninfa dell’equore, dea dell’amore,….) .
RispondiEliminaHa i caratteri del luogo mitico ed edenico questa felicità, forse addirittura di un luogo sacro. Conserva l’apparenza dell’idillio, ma sotto la superficie levigata dai versi musicali nasconde elementi di inquietante e sofferta vitalità. ( ..come un urlo/ sta il mare; li percuote, li schiaffeggia, come se fosse geloso del vento/ che li liscia, accarezza …finchè il sole, /geloso del tuo incontro , allunga i raggi,/…t’infuoca).
Ha detto bene Maria Grazia Ferraris: il consenso è tutto femminile. Non è che i maschietti siano un po' gelosi?
RispondiEliminaCarla