mercoledì 27 settembre 2017

OLINDO GUERRINI: "RISPETTO; IL CANTO DELL'ODIO"

Olindo Guerrini

Nacque nel 1845 a Sant’Alberto di Romagna e visse a Bologna dove morì nel 1916.

Fu bibliotecario dello Stato, e grande amico del Carducci. Da prima si ispirò al verismo di Baudelaire ed avversò il manzonismo e il neo-romanticismo, per aderire poi alla Scapigliatura affidandosi alla sincerità e alla schiettezza, liberate da ogni freno moralistico e finalizzate all’ideale dell’arte. Suscitarono scalpore i facili versi (pubblicati sotto lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti), ora sacrileghi, ora mordaci, ora canzonatori o parodistici, come Il canto dell'odio. Temperamento lieto e sereno, e “goditore silenzioso e sorridente”, come lo definì Benedetto Croce, scrisse negli ultimi anni di vita un manuale gastronomico


Nell’aria della sera umida e molle
era l’acuto odor de’ campi arati
e noi salimmo insiem su questo colle
mentre il grillo stridea laggiù nei prati.

L’occhio tuo di colomba era levato
quasi muta preghiera al ciel stellato;

e io che intesi quel quel che non dicevi
m’innamorai di te perché tacevi.



Il Canto dell'odio

Quando tu dormirai dimenticata
sotto la terra grassa
E la croce di Dio sarà piantata
ritta sulla tua cassa

Quando ti coleran marce le gote
entro i denti malfermi
E nelle occhiaie tue fetenti e vuote
brulicheranno i vermi

Per te quel sonno che per altri è pace
sarà strazio novello
E un rimorso verrà freddo, tenace,
a morderti il cervello.

Un rimorso acutissimo ed atroce
verrà nella tua fossa
A dispetto di Dio, della sua croce,
a rosicchiarti l'ossa.

Io sarò quel rimorso. Io te cercando
entro la notte cupa,
Lamia che fugge il dì, verrò latrando
come latra una lupa;

Io con quest'ugne scaverò la terra
per te fatta letame
E il turpe legno schioderò che serra
la tua carogna infame.

Oh, come nel tuo core ancor vermiglio
sazierò l'odio antico,
Oh, con che gioia affonderò l'artiglio
nel tuo ventre impudico!

Sul tuo putrido ventre accoccolato
io poserò in eterno,
Spettro della vendetta e del peccato,
spavento dell'inferno:

Ed all'orecchio tuo che fu sì bello
sussurrerò implacato
Detti che bruceranno il tuo cervello
come un ferro infocato.

Quando tu mi dirai: perché mi mordi
e di velen m'imbevi?
Io ti risponderò: non ti ricordi
che bei capelli avevi?

Non ti ricordi dei capelli biondi
che ti coprian le spalle
e degli occhi nerissimi, profondi,
pieni di fiamme gialle?

E delle audacie del tuo busto e della
opulenza dell'anca?
Non ti ricordi più com'eri bella,
provocatrice e bianca?

Ma non sei dunque tu che nudo il petto
agli occhi altrui porgesti
E, spumante Liscisca, entro al tuo letto
passar la via facesti?

Ma non sei tu che agli ebbri ed ai soldati
spalancasti le braccia,
Che discendesti a baci innominati
e a me ridesti in faccia?

Ed io t'amavo, ed io ti son caduto
pregando innanzi e, vedi,
quando tu mi guardavi, avrei voluto
morir sotto a' tuoi piedi.

Perché negare - a me che pur t' amavo -
uno sguardo gentile,
quando per te mi sarei fatto schiavo,
mi sarei fatto vile?

Perché m'hai detto no quando carponi
misericordia chiesi,
e sulla strada intanto i tuoi lenoni
aspettavan gl'inglesi?

Hai riso? Senti! Dal sepolcro cavo
questa tua rea carogna,
nuda la carne tua che tanto amavo
l'inchiodo sulla gogna,

E son la gogna i versi ov'io ti danno
al vituperio eterno,
a pene che rimpianger ti faranno
le pene dell'inferno.

Qui rimorir ti faccio, o maledetta,
piano a colpi di spillo,
e la vergogna tua, la mia vendetta
tra gli occhi ti sigillo.


Lorenzo Stecchetti

8 commenti:

  1. Caro Nazario, pubblicando in questo tuo blog una delle più note liriche di Olindo Guerrini, eclettico poeta romagnolo, non è che indirettamente vuoi darmi ragione su quanto io asserisco ripetutamente da tempo sulla validità o meno di una poesia e che cioè non è l'emozione lo spartiacque necessario tra il bello e il brutto? Mi piacerebbe un dibattito in tal senso anche se ho notato che spesso i commenti non sono botta e risposta ma elaborati e meditati testi scritti solo per apparire.

    Carla Baroni

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    1. Una disperata e coinvolgente poesia d'amore. Una delle più belle, dove il sentimento brutalmente espresso travolge ogni consuetudine e stantia formalità, per farsi pura e potente energia distruttiva, alimentandosi di un rifiuto da cui trae la propria forza e la propria vitalità.

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  2. Non credo che Olindo Guerrini, alias Lorenzo Stecchetti,segni uno spartiacque... La lirica in questione, si diceva che fosse addirittura dedicata alla regina Margherita,e pur avendo tratti satanici, presenta tinte carducciane. Egli coniò un modello poetico 'lo stecchettismo' e, che mi risulti, non scivolò mai nel volgare. Ebbe indole burlona e si divertì in vari campi... Carla, tu hai citato quello culinario... In ogni espressione artistica dimostrò di possedere doti raffinate e io lo trovo assolutamente carismatico.
    Grazie di tanto dono!
    Maria Rizzi

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  3. Cara Maria, grazie per lo sfottò.Ti avrei risposto subito se, tutto ieri, tanto il mio computer quanto Google non mi avessero sempre interrotto a metà la scrittura. Dunque per tornare alla lirica in oggetto non mi pare sia del genere culinario o in questa parola c'è uno dei doppi sensi che la poesia, se dedicata alla regina Margherita, contiene e la rende ancora più sapida? Ossia per essere più espliciti ti riferivi all'"Ode al pitale"? Ecco è per questi testi testi estremamente salaci che Olindo Guerrini è rimasto sino ai giorni nostri e che non sono da tutti. Non hai però risposto al quesito: ti ha o ti hanno emozionato?

    Carla Baroni

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  4. Sì, Carla, mi ha emozionato. Anche e soprattutto per l'aspetto sapido. E' un grande scrittore che ha saputo giocare con i versi... un pò come te.
    Ti stringo, e non intendevo sfotterti...
    Maria Rizzi

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  5. Per il signor Nazario:
    il verso n. 19 è stato trascritto in modo errato; la versione corretta recita: "Lamia che fugge il dì, verrò latrando...". La Lamia era uno sconosciuto personaggio mitologico: qui https://it.wikipedia.org/wiki/Lamia sono presenti maggiori informazioni.
    Cordialmente.
    Stefano Stronati

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  6. qualcuno può spiegarmi la lirica? dopodomani ho l'esame e mi manca proprio questa lirica

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