Caro Nazario, condivido con te
il pensiero di questa mattina, che ti arriva da una Madrid soleggiata e
pulita...
Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade |
Io non so veramente cosa sia
la poesia e neanche m’interessa saperlo. Credo, però, che esistano i momenti
della poesia. Succedono quando una voce, che è dentro ciascuno di noi, grida
perché vuole la sua libertà, e riusciamo a sentirla. Sono i momenti in cui il tuo io nascosto e
rannicchiato ti guarda da quell'angolo che gli hai riservato. Sono momenti
rubati alla quotidianità, isolati dalle corse e dall'affanno, momenti che ti
parlano dentro e che ti rivelano un segreto in segreto: ti rivelano la tua
verità. In quei momenti l'io rachitico stende le sue membra, si muove e ti
guarda riconoscente. Quelli sono i momenti della poesia.
E
mentre tu sei lì col tuo io, mentre ti rendi conto di averlo tradito, pensi che
ancora non è tardi per rimediare. Allora ti
riprometti di ascoltarlo, di portarlo con te quando esci, quando lavori, quando
vivi… ma... non ci riesci perché sei parte di un sistema che ti supera e che ti
violenta, e che ti porta ad indossare le tue maschere, sempre… Per difenderti
dal sistema torni te stesso, indossi la tua corazza mentre il tuo io si rifugia
e si nasconde lì, nel suo angolino… Il sistema è il carceriere? Sì, ma tu non
dimenticare il tuo io in quell'angolo e accompagnalo nella sua ora di libertà
perché non si atrofizzi. Poi renditi conto che sei nato per quei momenti, gli
unici che possono riscattarti da tutto il resto. Questo è la poesia. Che la si
scriva o no, questo è la poesia.
Claudio Fiorentini
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