NEVE
Franco Campegiani, collaboratore di Lèucade |
Scende così
tranquilla questa neve
mentre nel cielo
infuria la bufera.
S’inseguono i
tuoni, ma lei candida
e lieve, lei
imperturbabile, plana.
Vien certo dalla
solitaria stella,
dalla meteora
quella più lontana,
dallo scoglio più
alto dello spazio,
in quel mare, là,
placido e neutrale,
al di sopra delle
guerre stellari.
Franco
Campegiani
Questo incantevole testo, lieve e potente al tempo stesso, è la dimostrazione che solo la poesia riesce a tradurre a parole ciò che si può solamente “sentire”. È questa la forza del linguaggio poetico e di questa poesia.
RispondiEliminaLa filosofia, l’abilità razionale che tanto possono argomentare sulle questioni dell’essere, non arrivano a spiegare in poche righe ciò che l’anima coglie: il planare tranquillo della neve sotto ogni inquietudine, ogni “guerra stellare”.
E comunque torna a imperare - immancabile – anche in Campegiani poeta l’armonia d’opposti su cui si fonda il suo pensiero.
Con ammirazione
Annalisa Rodeghiero
Poesia di contemplazione e riflessione, ma così viva e icastica che non fatica a trasportare il lettore al centro del quadro, della scena rappresentata. Dove peraltro già si trova il poeta, se consideriamo come spia linguistico-logica l'aggettivo "questa" del primo verso; e dove, insieme con la neve, sembrano "planare" il travaglio della vita ("infuria la bufera ... s’inseguono i tuoni ... guerre stellari”) e un desiderio di pace e di serenità (“ tranquilla ... candida e lieve ... imperturbabile ... mare placido e neutrale”). Travaglio e pace, male e bene, negatività e positività, estremi (confinanti) della vita, dei quali è demandato all’uomo il tentativo di composizione o, se si vuole, di armonizzazione.
RispondiEliminaComplimenti a Franco.
Pasquale Balestriere
La poesia di Franco Campegiani non risponde solitamente a questi 'criteri' (credo di poterlo asserire essendomene più volte occupato). Ciò nonostante - anzi proprio per questo - si evince da questi versi che la sua è una poetica libera, che si fonda soltanto sull'informazione ispiratrice.
RispondiEliminaGiocato sui contrari (tranquilla cade la neve mentre nel cielo infuria la bufera - il mare placido che circonda lo scoglio più alto dello spazio al di sopra delle guerre stellari), il testo infonde serenità e sicurezza nell'animo.
Da lassù, da dove viene certamente la neve, quel silenzio scende sulla pagina della terra per placare la tempesta e, dunque - per traslato - il sentirsi in balia degli eventi naturali da parte dell'uomo, che torna così ad esserne parte.
Sandro Angelucci
Ben tornato alla poesia caro Franco!, da un po’ di tempo mancava nelle tue dotte comunicazioni. “Questa NEVE” è un piccolo gioiello: e viene da lontano, dalla sapienza poetica dei nostri classici.
RispondiEliminaSa contrapporre dialetticamente il qui e il nunc del questa (neve) al quella della solitaria stella da cui proviene, quel mare placido e neutrale a questa imperturbabilità che dolce plana. Contemplazione estetica che diventa filosofica.
Annalisa Rodeghiero, Pasquale Balestriere, Sandro Angelucci, Maria Grazia Ferraris: non mi aspettavo un coro così alto di consensi per questa mia semplice, ma certyamente ispirata, poesia. Ne sono davvero lusingato, oltreché fortemente incoraggiato a proseguire sulla strada della poesia. Ringrazio tutti dal profondo dell'animo, ponendo al primo posto nella scala dei ringraziamenti, l'insostituibile Nazario Pardini.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Leggo ora la lirica di Franco e ne resto rapita. Sono completamente d'accordo con Sandro Angelucci: questi versi giocano sui contrasti e quindi, anche in essi l'armonia dei contrari trova il suo ampio spazio. E' comunque lirica di ampio respiro, spazia dalla terra al cielo con levità disarmante e il nostro Amico con rara capacità immaginifica, ci consente di essere parte di ogni fenomeno della natura e di sederci su quel meraviglioso 'scoglio più alto dello spazio' per ammirare la placida bufera che imperversa sulla terra. Quante allegorie in nove versi? Il Poeta vero sa concentrare e in questa lirica l'Autore si dimostra un mago dell'attitudine a dire tanto, in musica tonante,senza scivolare nella lunghezza. Incantata abbraccio il mio Franco e il mio generosissimo Nazario.
RispondiEliminaMaria Rizzi
Un pensiero grato anche per te, Maria. Soprattutto per quella "musica tonante" di cui generosamente parli, su cui mi piacerebbe concentrare il mio futuro impegno poetico. Staremo a vedere.
RispondiEliminaFranco