venerdì 8 febbraio 2019

MARCO DEI FERRARI: "POLVERI DI NULLA"


Marco Dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade

Marco Dei Ferrari è tornato nelle sue vesti di criptica statura. Parole che si rincorrono ostiche da decriptare su un percorso poetico nascosto tra i cespugli del sapere: lampi gamma, atomi orbite, fotoni, bosone, auraborus, nane nere, neutrini, anti materico... varcare. Neologismi per una ricerca ma sazia di topos, sintagmi, stilemi, novità sintagmatiche... E tutto quanto in una corsa cosmica verso il nulla che ci aspetta...


POLVERI DI NULLA

Lampi gamma per frattali
fluttuano dalle galassie al Grande Muro
atomi orbite e fotoni decadranno
nell’indefinito espanso
al bosone di Dio
l’auraborus ci narra granuli di semi
dalle stringhe di schiuma al limito
massimo
materie oscure alla deriva di buchi
fagociti di vapori gas e polveri
microonde si reticolano irridenti
e spettri di luce offuscano
timide particelle di umane storie
nane nere pianeti freddi
crespi atomici fucinano ammassi
supernove s’esplodono alla condanna
di multiverse trame apparse dal nulla
che non esiste
equilibri di forze sinottiche
nel viottolo a scala germogliano
quanti a velocità finita
prevalenti d’asimmetrie
su vuoti di neutrini tracciano energie
s’inflaziona nei primi tre minuti
da tronco d’albero il formicolo
improvviso di passato-futuro
come pressato spumoso
gravita su onde in transito
bilanciano dal nulla curve
giganti di spazio tempo
miniature di polveri a punto zero
incomprensibile ciglio
che ciascuno dovrà in assolo
antimaterico... varcare

Marco dei Ferrari


2 commenti:

  1. Il Big Ben in versi, dall'esplosione dell'energia, al convulso roteare delle forze fisiche, gravitazionali, alla informe prima massa vivente, di acqua, di aria, di luce, di microrganismi che portano iscritto in loro stessi la storia dell'uomo...un laico ateo ottimista in quel bosone di Dio...Marco Dei Ferrari è qui l'Einstein della poesia, niente si crea niente si distrugge tutto si trasforma...nei versi di Marco, appunto. Un grande.
    Isabella

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  2. Un plauso all'Autore che in questa sua composizione "stravagante" porta il lettore a "vagare" davvero fuori dal senso comune! Personalmente ammiro Marco dei Ferrari che uscito dai recenti dettati poetici malinconici è tornato al divertissement della parola. Funambolo della parola- fu una volta definito- oggi più che mai ballerino sulla pericolante asta della comprensione.
    Possiamo arrivare a decriptare questi versi che con una non breve serie di termini dotti e scientifici conducono al finale "che ciascuno dovrà in assolo/ antimaterico...varcare"? Forse sì, forse no, almeno nella loro interezza, ma ugualmente ci troviamo a scandire con interesse verso su verso sintagmi noti e meno noti, come in una girandola di fuochi d'artificio che al di là di echi e luci sembra non abbiano altro. Non è così.
    Dietro a tanta esacerbata ricerca della non comprensibilità si nasconde lo stesso Marco dei Ferrari, poeta volatile imprendibile intelligente e talvolta caotico , ma sempre di una brillante originalità che volontariamente prescinde da ogni chiarezza.
    In questa "Polveri di nulla" ( significativo titolo) affronta il mistero della scintilla da cui tutto porterà al nulla, forse una avventura cosmica che prelude all'uomo, a "quell'incomprensibile ciglio che ciascuno dovrà in assolo antimaterico ..varcare".
    Trovo belli questi versi della chiusura, di una bellezza che come tutto l'universo in cui siamo compresi ha il fascino del mistero.
    Mi complimento anche con l' amico nostro Nazario che generosamente aggiunge un altro granello alle dorate spiagge di Leucade.
    Edda Conte.

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