Claudia Piccinno, collaboratrice di Lèucade |
Quando ho ricevuto la copia autografata del libro Il sorriso del mare di Nazario Pardini, l'ho tenuto tra le mani e come sono solita fare sin da bambina, quando mi regalano un libro, l'ho annusato, ho esplorato la cover, ho apprezzato la veste grafica e gli ho scritto una mail per ringraziarlo. Solo dopo qualche minuto, ho scoperto di aver ricevuto la copia numero 8.
Ho
pensato subito che l'otto, se ruota a 90 gradi, assomiglia all'infinito e fa
pendant con la foto di copertina.. Sembra incredibile, ma esattamente un anno
fa a Rodi ho visto un tramonto simile ed ho cercato la mia foto.
Cerca le
differenze, ho pensato.. Ci ho visto subito nella mia foto, i due alberi in
primo piano e il terzo sullo sfondo.
Nazario,
Delia e la gioventù.
Esiste
Delia? È forse archetipo di Laura e Beatrice? No. Delia c'è, sicuramente non
corre più sulla battigia ma i suoi occhi sono profondi e caldi come il tramonto
della copertina o come quello che qui allego.
Ho avuto
il privilegio di leggere alcuni di questi componimenti circa un anno fa, quando
erano ancora inediti e ne ho tradotti alcuni in inglese. Ma leggendoli ora, uno
dietro l'altro, essi assumono il senso di un unicum, un poema d'amore compiuto
Qui
Nazario ci racconta l'amore, quello senza tempo, che ritorna ogni sera prima di
addormentarci come il cortometraggio di ricordi lontani, eppure tanto vicini
perché non ci hanno mai abbandonati.
Parte
integrante di questo amore lungo tutta la vita del poeta, oggetto di
contemplazione e adorazione è appunto il mare che a volte è solo un riflesso,
uno spettatore, altre volte è colui che accoglie l'Arno e i suoi fratelli, come
il padre invocato dal Nostro, lo accoglierà, noi speriamo il più tardi
possibile, tra le sue braccia nel cielo infinito.
Sorride
il mare di Nazario e a volte invia burrasche per cancellare orme nella sabbia,
ma la mente sa ripescare azzurrità e le concentra negli occhi blu di
Delia.
L'amore
non si scorda, ed è come un mosaico che mette a punto tutti i suoi frammenti
come si trattasse di un' unica stagione.
Non
finisce mai un amore non vissuto, è infinito esattamente come il mare.
Il mare
lo sa e sorride.
Grazie
Nazario per avermi trasmesso questa grande lezione di vita.
Sono incantata da questo autentico tributo d'Amore di Claudia Piccinno, che desidererei tanto conoscere, alla plaquette del nostro Nazario, ispirata al sentimento universale e alla 'sua' Delia, già incontrata lungo il cammino sull'Isola. Ne ho parlato al telefono con l'Autore e ho asserito che mi ricordava i nostri classici, ma anche il Neruda delle "Venti poesie d'amore e una canzone disperata", un testo imbevuto di magia. La Piccinno ha tessuto un'esegesi fluida, dolce, autentica, che evita ogni tecnicismo e si avvicina all'anima di Nazario fino a toccarla. Desidero porgerle i miei più sentiti complimenti e, ovviamente, ringraziare il Poeta che ha reso possibile il tutto.
RispondiEliminaGrazie mille gentilissima Maria, può chiedere la mia email a Nazario e ci organizziamo per conoscerci. Leggere Nazario è una esperienza che da sempre tocca la mia anima.
RispondiEliminaUna recensione che nasce spontanea e urgente, si sente tutto il coinvolgimento appassionato della lettrice che beve, assorbe e, solo dopo aver fatto il pieno delle emozioni, trasmette il valore immenso che l'opera del Prof. Pardini emana e dona a piene mani. Il desiderio di avere questo libro tra le mani e assorbirlo si fa impellente e dirompente. Complimenti all'Autore che ha suscitato, come sempre, questo grande mare che ci agita e ci completa, e complimenti a Claudia Piccinno per averle profuse.
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