venerdì 1 maggio 2020

PASQUALE BALESTRIERE: "LETTURA DI TESTI DI AUTORI CONTEMPORANEI, VOL. IV"


Nazario Pardini.

LETTURA DI TESTI 

DI AUTORI CONTEMPORANEI

Volume IV, 2015- 2018,  

The Writer  Edizioni, 

Marano Principato (CS), 2019


   Ho tra le mani il quarto volume della Lettura di testi di autori contemporanei compilato in tutti i sensi da Nazario Pardini.  Dico “in tutti i sensi” perché, oltre al fatto che la stragrande maggioranza dei contenuti  gli appartiene, in quanto ne è autore,  so che l’amico Nazario i libri se li confeziona da solo: li organizza per bene, curandone attentamente impaginazione e dettagli, poi li manda alla casa editrice che in sostanza -essendo il lavoro già tutto fatto- deve solo stampare.
   E veniamo al libro: corposo e compatto sotto il profilo “fisico”, caratteri nitidi su carta pregevole, pagina talvolta fitta, ma mai oppressiva, snellita abbastanza spesso dalla trascrizione di testi poetici, consta di 1015 pagine numerate, a cui vanno aggiunte altre venti pagine di indice, colophon, ecc.
   Opera del tutto rispettabile  per mole, racchiude una straordinaria ricchezza di contenuti e di contributi. È divisa in due parti: la prima, Letture critiche dei miei testi, si estende per 227 pagine e contiene recensioni, note e commenti alle opere  del Nostro, scritti  da amici e seguaci del blog “Alla volta di Lèucade” che  Nazario gestisce dall’ormai lontano  2011; la seconda,  Lettura di testi di autori contemporanei, di ben 788 pagine, anch’essa apparsa per intero sul blog, è la testimonianza  del Pardini critico ed esegeta militante, tutto dato alla conoscenza, alla degustazione (prevalentemente estetica)  e allo scandaglio di un tipo di letteratura e di poesia che non gode quasi mai della ribalta delle pagine culturali dei quotidiani o dei salotti letterari radiotelevisivi , ma che tuttavia esiste, ha una sua voce, spesso efficace, nitida, addirittura potente; e anche una sua dignità. Insomma una letteratura semisommersa, ma viva e vitale, con punte di rara bellezza.
   Vorrei riflettere un attimo su un dato: in questo volume Pardini dà agli altri, nel senso che dedica alla lettura e allo studio delle opere altrui,  788 pagine; ne riceve, nel senso di contributi altrui destinati alla sua opera,  227 pagine. Lo sbilancio è chiaro, anche perché Nazario è generoso, non sa negarsi. Però devo pur dire  che, negli interventi - in qualsiasi forma, magari di  breve nota-  sulla sua poesia, è presente la quasi totalità dei frequentatori di Lèucade. E questo, a mio parere, riduce il già detto sbilancio tra il dare e l’avere che, comunque, continua a deporre a favore del toscano di Arena Metato.
E se c’è tra i lettori di questa noticina qualcuno che ama fare i conti e non  trova esatti i calcoli qui riportati relativi al numero delle pagine delle sezioni del libro, sappia che dal totale 1015 ho detratto le sei pagine che riportano una mia riflessione su un problema di lingua, inserite dall’amico Nazario a chiusura del volume come segno del suo apprezzamento per quel mio lavoro. Gliene sono pubblicamente grato.
   Dal blog al cartaceo, perché? Perché Pardini, che non è nato ieri, dà alla realtà virtuale di Internet e dintorni l’importanza che si merita. Né più né meno. Egli vuole lasciare tuttavia una traccia solida e tattile del suo passaggio sulla terra e lo fa, per il momento, oltre che con varie decine di volumi di poesia,   con ben quattro poderosi volumi di Letture, di complessive 3339 pagine, in cui molto egli ha scritto sugli altri e molto gli altri hanno scritto su di lui (non si dimentichi che il secondo volume di Letture, prefato degnamente da A. Spagnuolo, è composto esclusivamente  di analisi critiche, recensioni e note sulla poesia pardiniana). Si può quasi dire, vista la cospicuità dei contenuti, che i volumi di Letture di testi di autori contemporanei costituiscano, di fatto, l’archivio cartaceo, e quasi un breviario, del blog “Alla volta di Lèucade”. E sono orgoglioso che il primo di tali volumi porti la mia firma in calce alla prefazione.
Per chiudere, un’ultima notazione sulla ricchezza culturale, sulla presenza di validi autori e sulla varietà di scrittura che ne consegue, per cui questo volume, come quelli che l’hanno preceduto,  assume anche la funzione di vetrina libraria sia delle  più recenti pubblicazioni giunte al blog, recensite o prefate dall’infaticabile Nazario, sia delle opere stesse di quest’ultimo.
C’è tanta dovizia intellettuale, tanto buon pane per la mente e per il cuore nelle Letture pardiniane: basta saperli cogliere, accostandovisi  con la necessaria umiltà, curiosità, disponibilità.

Pasquale Balestriere









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