GUIDO MIANO EDITORE
NOVITÀ EDITORIALE
È uscito il libro di poesie:
LIRICHE SCELTE di ADA NEGRI
Pubblicata la raccolta poetica dal titolo “Liriche
scelte” di Ada Negri, con prefazioni di
Enzo Concardi, Michele Miano, Mario Santoro, nella prestigiosa collana “Analisi
Poetica Sovranazionale del terzo millennio”, Guido Miano Editore, Milano 2021.
Se vogliamo fare un tuffo nel
passato, ma un passato di grande valore, possiamo seguire Ada Negri nel suo
amore per la classicità, che è l’argomento, lo stile, il sogno di questa prima
sezione del libro. Sono testi d’altri tempi, nel senso che tale genere di
poesia non è propria dei contemporanei e costituisce un viaggio comunque di
scoperta per l’autrice, catturata e incantata dal mondo greco-latino. La lirica
è descrittiva e neoclassica, raffigurando, in modo quasi classificatorio, le
conquiste artistiche e civili di quelle culture, la cui grandezza è per la
poetessa eterna e universale. È altresì una lirica oggettiva, che lascia poco
spazio ai sentimenti personali, in quanto, forse, l’intento della scrittura è
didascalico e rivolto a trasmettere il vero e il bello secondo i parametri
antichi. I tesori ellenico-romani sono cantati per il mito che rappresentano,
il fascino che ancora emanano, la forza epica delle opere.
Anche la scelta di scrivere
quasi sempre con l’uso di strofe tradizionali, costituite da quartine in rima,
fa parte del canone neoclassico riesumato per l’occasione. Fanno eccezione
alcune composizioni, come ad esempio la Parodia della tragedia greca.
“Antigone” di Sofocle, che ha una struttura dialogica tra Ismene, Antigone
e il Coro; e Il classicismo nella poesia di Giosuè Carducci, che invece d’avere
le quartine con rima a-b / c-d si sviluppa con un rimare a-c / b-d. Così
troviamo in Crociera in Grecia,
strofe di questo tipo: “…Aleggiava una vaga atmosfera / trepidante
tra sogno e chimera. / Ci sembrava di vivere ancora / con Omero una fulgida
aurora”. Mentre nell’omaggio al Carducci: “…Nelle ‘Elleniche’ descrisse, / con profonda competenza, / gli
elementi che rivisse / con piacevole frequenza…”.
Il suo percorso
culturale-classico inizia proprio dai banchi di scuola. Ricordando quel periodo
formativo scrive: “Per me il classicismo è innato …// A scuola mi fu sviluppato
/ con notevole risultato: / mi piacquero Greci e Romani / coi loro costumi
lontani...”.
Qui accenna anche alle opere
immortali dei classici, all’origine della nostra lingua dagli etimi
greco-latini, allo splendore di quelle civiltà che coltivarono scienza,
filosofia e le arti. Continua poi con un viaggio in Grecia per toccare con mano
ciò che aveva studiato sui libri: rimane colpita da zone archeologiche mai
viste, a cui seguono altre mete, come Rodi con l’Afrodite, Olimpia, Delfi,
Sparta, Micene, l’Acropoli, ove immagina le abitudini care a Socrate. Indi
tutti i monumenti e i colonnati di Atene storica, l’Attica e il Peloponneso.
Un’altra lirica è dedicata a La parola, alla sua funzione nella vita
della comunicazione, alla sua importanza come mezzo per trasmettere pensieri,
messaggi, stati d’animo, sentimenti tra le persone e lessico in cui il popolo
si riconosce. Troviamo nel libro anche una lunga composizione riservata a Il
classicismo nella poesia di Giosuè Carducci, dove ripercorre le tappe della
sua esistenza riferite al propugnato ritorno al classicismo e al suo
patriottismo.
Ora scomodiamo un grande della letteratura per
attestare assonanze d’interessi neoclassici. Johann
Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno, 1749
- Weimar, 1832) pubblica nel 1795 le Elegie romane, venti pezzi poetici
in esametri e, nella prima elegia esalta la grandezza di Roma: “… Sì, qui
un’anima ha tutto, fra queste divine tue mura, / eterna Roma!…// Tuttor chiese
e palagi, rovine contemplo e colonne…// In vero, o Roma, un mondo sei tu; ma
pur senza l’amore / non saria mondo il mondo, e nemmen Roma, Roma” (da Elegie
romane, Giusti Editore,
Livorno 1896, Traduzione di Luigi Pirandello). Ada Negri scrive una lunga Ode
a Roma in cui risuonano anche questi versi: “… Palazzi e templi, archi e
colonne, / attestan l’opera davvero insonne, / livelli alti di vita civile, /
il culto del bello e un tipico stile”.
Quindi “Roma caput mundi” esercita in ogni epoca e su
chiunque un fascino indiscutibile: nel nostro caso l’autrice rimane
integralmente legata al classicismo, mentre Goethe inserisce nel giudizio
finale l’elemento sentimentale dell’amore e si proietta verso il Romanticismo,
creativo e non imitatore di poesia.
Prefazione di
Enzo Concardi
Ada Negri, nata a Conselice (RA) e residente a Ferrara, laureatasi in
lettere classiche a Bologna, ha insegnato per oltre trent’anni greco e latino
nei Licei. Ha pubblicato le raccolte di poesie: Viole del pensiero (1993), …E
la luce fu (1994), Il mare della vita
(1996), Paesi e città del cuore (1997),
I girasoli (1998), Opera Omnia (1999), Realtà e fantasia (2000), Verso
il terzo Millennio (2001), Il fascino
di Ferrara (2002), La bandiera
italiana (2002), La Vita Umana (2003),
Arcobaleno (2004), Nuova stagione poetica (2010); i testi di saggistica: Litterarum latinarum fragmenta (1999), Il kommós delle «Coefore» di Eschilo (2000), Limpide voci (2001), Saggi
classici (2003), Saggi ferraresi (2003),
Sintesi storico-letteraria dell’età
ellenistica e greco-romana (2006), L’Età
Classica della Grecia antica (2009), L’età
Jonica della Grecia antica (2017). La biografia e l’attività letteraria di
Ada sono trattate in due monografie curate da Fulvio Castellani: Dentro e attraverso la quotidianità (2003),
Il racconto di una vita (2006).
Ada Negri, Liriche scelte, prefazioni di Enzo Concardi, Michele Miano, Mario
Santoro; Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 92, isbn 978-88-31497-40-4.
Ringrazio l'Editore Miano per aver reso un tributo alla grandissima Ada Negri, tramite questa prefazione di Enzo Concardi. Leggendo le sue esegesi mi accorgo, ogni volta di più, della capacità dell'operazione di scavo che compie nell'anima degli Autori attraverso la lettura competente e tecnica delle loro Opere. Ada Negri è un colosso e il Nostro ha saputo introdurre una Silloge, che sarà senza dubbio una perla, con rara profondità e con l'intento di focalizzare la volontà della Poetessa di 'tuffarsi nel mondo neo - classico'. Il suo viaggio, in effetti partiva da lì e lei ne era fiera. Nessun aggettivo, peraltro, sembra più adatto di questo per l'Artista di Pavia, che è stata per tutta l'esistenza forte e ribelle. Anche nell'invecchiare non cedeva agli anni, tutti i critici la definivano 'dritta e invitta, tutto osso e fermezza'... Riguardo alle Opere commentarla sarebbe davvero inutile dopo tanta introduzione. Non possiedo gli elementi per aggiungere parole alla lettura critica di Concardi. Ho sempre ammirato infinitamente la Donna - Artista e nel trovarla l'ho rivissuta con emozione. Rinnovo il mio plauso per questa pagina che, come troppe altre, è didattica e saluto affettuosamente gli editori e il prefatore.
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