Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
Maria Rizzi su “Sognatore volante” di
Franco Vetrano- Dibuono Edizioni
Franco
Vetrano con
La
prima poesia della Silloge è dedicata “A Claudio” e non posso astenermi dal
citarla:
“Voglio spiccare il volo
con le ali d’acciaio,
vestirmi d’infinito
perché devo cercarti,
abbracciare le nubi
avendo la certezza
di stringere l’amico
che il cielo mi indicava”.
Franco,
si ritiene, per eccesso di umiltà, “artigiano dei versi’ e il destino vuole che
si definisse in modo simile -‘l’operaio dei sogni’-, un gigante come Pier Paolo Pasolini. Il volo, in tutte le
sue accezioni, sembra proprio il filo conduttore di quest’Opera, d’altronde il
Poeta recita: “Io sono nato una notte
d’inverno / con la neve di febbraio sui tetti. / sono nato la notte che Modugno
/ vinse a Sanremo cantando “Volare””/ da “ Una notte d’inverno”. La sua
nascita ha avuto carattere profetico. Mentre ‘mister Volare’ rivoluzionava gli
stereotipi della canzone italiana e incendiava i cuori degli italiani, Franco
vedeva la luce e forse il suo involucro terreno era sormontato da abbozzi di
ali, visto che, come un novello Icaro, è stato da sempre teso verso l’alto. In
lui il volo può essere inteso
in più accezioni, in quanto si configura come sogno di una vita scolpita a
misura del cielo, e inteso come verticalità.
“Quanti giorni passati
con le braccia levate,
verso il cielo protese
a scolpire le nuvole”. versi tratti da “Braccia levate”
L’
Autore sembra più vicino alle nuvole, al loro navigare mutando forma, che alla
terra, che troppo spesso celebra ‘la vittoria degli egoismi / e il morire
dell’umanità’.
L’amore
per la natura madre - benigna in molti affreschi salta agli occhi del lettore
in una sorta di atmosfera onirica, che vede l’uomo inserito tra gli elementi
poetici del Creato. Questa peculiarità è un tratto distintivo dell’Autore, che
non opera un distinguo tra gli esseri umani e i miracoli naturali, ma tende a
congiungerli, forse in virtù della sua attitudine a vivere da ‘sognatore
volante’, ovvero da individuo legato al filo dell’utopia.
Egli
ci sollecita anche in questo testo, a posare lo sguardo sugli elementi e i
sentimenti ‘elementari’. E la sua visione del tempo che attraversiamo e ci
attraversa, delle storie quotidiane, pur estatica, diviene una valorizzazione
dell’esistenza come dovrebbe essere:
“Cerco invece di parlare
nei miei versi d’artigiano
dei misteri dell’immenso
e trovare per magia
dentro un verso l’universo”
L’universo,
a misura d’uomo, si rimpicciolisce, si umanizza e può essere contenuto in un
solo verso… quale incanto e quale dimostrazione che tutto viene ricondotto alle
dimensioni ‘elementari’.
I
versi sono privi di artifici semantici, di virtuosismi a effetto. L’aggettivo
‘elementare’ si intende proprio come modo di scrittura reso trasparente come
acqua di fonte, accessibile al maggior numero di persone, sia come tematiche,
sia nell’aspetto stilistico. Eppure nulla viene tolto al lirismo autentico,
ispirato, alle immagini che rubano l’anima, alla capacità espressiva di un
Poeta che sceglie la sintesi, la sottrazione, ovvero la difficoltà di dire
tutto anche solo in sei versi.
L’artigiano
dei sogni ci trascina nel suo ‘universo chiuso in un verso’ e trova accenti
memorabili, lascia affiorare il pacato disincanto dell’Uomo che abita la vita e
la sa misurare con i cinque sensi, ma che non si concede
vacanze
dai sentimenti forti, non perde mai il contatto con i sogni.
Una Silloge, quella di Franco, nella quale crepita la luce romantica, dolorosa, a tratti densa di saudade dell’Uomo - Poeta dei nostri giorni.
Maria Rizzi
Ringrazio di cuore il nostro Condottiero, che continua a ospitarmi con infinita disponibilità e 'il sognatore volante', che mi ha concesso di seguire le sue acrobazie sul filo del sogno....
RispondiEliminaMolto bello leggere dell' amico e poeta Franco Vetrano! Carissima Maria, ricordo benissimo le presentazioni di Franco a Roma, il suo talento e la sua rara umiltà, tale da definirsi "artigiano dei versi". Ricordo una bellissima gita, una giornata tersa e versi declamati all'aria aperta ...
RispondiEliminaGrazie Maria di questo bellissimo dono....hai riaperto lo scrigno dei sogni!
Un forte abbraccio a te,che estendo a Franco e al nostro Nume tutelare che protegge l'Isola felice di Leucade e permette questi incontri felici!
Sei sempre presente Lory e sei la grande testimone di questi eventi, che ci mancano tanto. Franco Vetrano è una punta di diamanti nel coro delle voci amiche e ha visitato Roma in più occasioni. Sei la bussola delle nostre esperienze, che ripercorriamo sul blog dei Sogni solo grazie a Nazario. Vi abbraccio tutti e vi ho nel cuore!
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